Il Papa Pio X di Maffioli torna il testo originale

A Castelfranco il nuovo allestimento per il centenario
Di Davide Nordio

CASTELFRANCO VENETO. Torna stasera al Teatro Accademico in versione integrale “Papa Sarto”. Ovvero l’opera in tre atti scritta da Giuseppe Maffioli, il noto storico che celebrò anche la cucina trevigiana e veneta con lavori rimasti delle pietre miliari. All’Accademico di Castelfranco sarà la Filodrammatica “Bepi Sarto” di Riese, che già nel nome rivela uno stretto legame con il pontefice, a proporre il lavoro teatrale. Il testo di Maffioli è ormai diventato il cavallo di battaglia della compagnia. Oltre 40 le repliche proposte dal gruppo negli ultimi 25 anni. La “prima” risale al 1985, anno della storica visita di Giovanni Paolo II a Riese, che ebbe come prezioso consulente proprio l’autore, ovvero lo stesso Maffioli, poco prima della sua morte.

Da allora, anche se impegnata su altre opere, per la filodrammatica riesina “Papa Sarto” ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello. Tanto che la compagnia è diventata in qualche modo ambasciatrice del paese natale di Pio X nel mondo. Non sono mancate puntate fuori regione e all’estero: a Lourdes, nella grande basilica dedicata a Pio X e in Canada, a Toronto. In queste occasioni la filodrammatica talvolta ha dovuto “aggiustare” la commedia alle esigenze di tempo e di lingua. Ma a Castelfranco ritornerà come detto la versione originale, quella scritta dal grande Maffioli. Ritornerà con un nuovo allestimento. «Sono oltre due ore di palcoscenico» spiega il presidente della filodrammatica Mario Zonta, che in “Papa Sarto” è il protagonista principale «dove emerge il carisma di un papa che sapeva comunicare con la gente. Viene ripercorsa tutta la sua vita, toccando i grandi temi che lo videro protagonista: la riforma della Chiesa e il modernismo, la sua idea sul sacerdozio, il conclave che a sorpresa, la sua per prima, lo elesse a sommo pontefice. Ma il testo tocca anche la prima guerra mondiale, conflitto di cui quest’anno ricorre il primo centenario. Una guerra che Pio X tentò inutilmente di scongiurare».

Nella commedia (di cui si ricorda una magistrale interpretazione anche di Cesco Baseggio, data anche in televisione (ma la cui registrazione purtroppo è andata perduta) emerge la figura di un papa familiare e tanto simile per alcuni suoi tratti caratteriali a Papa Francesco. Papa Sarto nell’intimità, con le sorelle, parlava spesso in dialetto e riusciva spesso con una battuta a risolvere anche le questioni apparentemente più complicate. Bepo Maffioli è stato efficace nel mettere in evidenza queste importanti sfumature.

Quanto alla sua fama di santità, Papa Sarto, in occasione del diffondersi della notizia che una ragazza guarì alla gamba indossando una sua calza, replicò con quella sua proverbiale ironia: «E pensar che mi me la meto ogni mattina e no succede niente».

«Credo che Maffioli abbia saputo comprendere al meglio la figura di Pio X» continua Zonta «la sua grande umanità, ma anche la sua fede e la grande capacità di leggere il proprio tempo. La sua commedia è un’occasione per scoprire o riscoprire questo papa così straordinario».

I biglietti saranno in vendita da oggi alle 16 al botteghino del Teatro Accademico. Interi 7 euro, ridotti 5 euro.

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