«Il Sant’Antonio non scompare ma si integra al Giustinianeo»

Tutto cambia, nulla si distrugge. Nei prossimi anni la sanità padovana sarà investita da una profonda riorganizzazione determinata dal progetto del nuovo ospedale che prenderà forma nelle due sedi di via Giustiniani e nell’area di Padova Est. La novità è che del polo Giustiniani sarà parte integrante anche l’ospedale Sant’Antonio. Che cambierà casacca e passerà dalla gestione in capo all’Usl 6 Euganea a quella dell’Azienda ospedaliera universitaria. È stato questo il punto caldo dell’incontro che si è tenuto venerdì sera alla Fornace Carotta, presente il gotha leghista della Sanità per rassicurare i padovani che il “loro” ospedale non sparirà.
il sant’antonio resta
A dichiarare apertis verbis che il Sant’Antonio non sparirà è stato in apertura della serata il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Fabrizio Boron. «Quella che si prospetta» ha detto, «è una trasformazione organizzativa. Padova avrà il policlinico universitario a Padova Est e l’ospedale “della città” in via Giustiniani a cui viene integrato il Sant’Antonio». E, a scanso di equivoci, la Regione ha deciso che la seconda gamba del nuovo ospedale si chiamerà Polo Giustiniani-Sant’Antonio. «Dagli attuali 1.640 posti letto tra Azienda e Sant’Antonio» ha sottolineato ancora Boron, «passeremo a 1.652. Quindi anche in termini quantitativi non si perde nulla, anzi».
il futuro
«Un piano su come sarà l’integrazione fra Azienda e Sant’Antonio non c’è» ha detto il direttore generale dell’Azienda universitaria Luciano Flor, allontanando lo spettro di trame nascoste, «dovremo decidere come funzionare una volta che saremo insieme. Un dato è certo: in Azienda non c’è spazio per uno spillo, quindi quel che c’è al Sant’Antonio non potrà che rimanere lì. Per altro vorrei ricordare che l’Azienda universitaria è stata creata per legge solo nel 1995: prima gli ospedali padovani erano tutti unificati. Parliamo poi di fare rete fra ospedali e poi vogliamo dividerci all’interno della stessa città». Flor ha anche annunciato che il cantiere per la demolizione della Pneumologia, dove dovrà sorgere la nuova Pediatria, aprirà a maggio. E sull’iter del nuovo ospedale si è mostrato fiducioso: «Stiamo lavorando alle varianti urbanistiche delle due aree e proseguono i confronti con gli enti interessati. Arriveremo al traguardo dell’Accordo di programma rispettando la tabella di marcia».
l’usl 6 euganea
Le schede ospedaliere sono numeri che traducono una visione» l’intervento del dg dell’Euganea Domenico Scibetta, «quello della sanità è un sistema che va adeguato ai tempi, non c’è qualcuno che vince e qualcuno che perde» ha tranquillizzato sul Sant’Antonio, «il problema non è chi gestisce la struttura, ma che la struttura risponda al meglio ai bisogni di cura dei cittadini». Scibetta ha ribadito come le schede rafforzino gli ospedali della provincia e ha rassicurato anche su Abano: «Il Pronto soccorso resta».
iov
«La testa e il cuore dell’Istituto oncologico sono e rimangono a Padova» l’intervento del dg dello Iov Giorgio Roberti, «abbiamo aperto nuove Unità chirurgiche a Castelfranco ma questo è un arricchimento del servizio. Il nuovo ospedale sarà un’opportunità anche per lo Iov, per crescere qui a Padova». —
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