Il suicidio di Tiziana: "Un'intelligenza speciale"

VO'. Nella villa dei Nalotto, in via 28 Aprile a Zovon di Vo’, ai piedi dei Colli Euganei, il giorno dopo la tragedia che ha colpito la famiglia di imprenditori nel ramo immobiliare, dei trasporti e della logistica, originaria di Taggì di Sopra, il citofono suona a vuoto. Dalla strada che da Zovon porta verso Carbonara l’abitazione stile anni Ottanta si intravede appena tra gli alberi dell’ampio parco che la circonda.
I vicini dicono di aver visto uscire molto presto la mamma di Tiziana, Gianfranca Zanella, assieme alla sorella gemella di Tiziana, Gabriella, che nella piazza del centro vadense, proprio a fianco del bar Al Sole, gestisce l’agenzia immobiliare I.V.S.
In paese, dove Tiziana per motivi di lavoro ultimamente si vedeva molto di rado, la gente è sconvolta. Il solo pensiero che quella giovane solare, semplice e dalle buone maniere sia arrivata a compiere il tragico gesto di lanciarsi sui binari con un Frecciargento in arrivo alla velocità di 180 chilometri l’ora, li inquieta e li riempie di perché. «Fino ad un paio d’anni fa la vedevo spesso in piazza a far compere con la mamma Gianfranca», afferma il farmacista Giuliano Martini, per 10 anni primo cittadino del comune collinare. «Quando scambiavi qualche parola con Tiziana capivi subito che era una donna con un’intelligenza fuori dal comune. Non a caso in poco tempo aveva fatto una brillante carriera come magistrato. Sono davvero dispiaciuto, sono vicino alla mamma e alla famiglia in questo momento di grande dolore».
La famiglia Nalotto si è stabilita a Zovon di Vo’ una ventina d’anni fa, quando Tiziana frequentava ancora le scuole superiori. Il papà di Tiziana, l’imprenditore Nicola Nalotto morto il 26 luglio del 2010 all’età di 67 anni, aveva acquistato da un industriale che operava nel ramo della costruzione di punteggi per l’edilizia, la villa al civico 1045 di via 28 Aprile. Una residenza tra le più belle della zona. Prima di andarci ad abitare l’aveva ristrutturata di tutto punto con tecniche moderne senza badare a spese, dotandola anche della piscina che nel periodo estivo costituiva un forte richiamo per i quattro figli di Nicola e Gianfranca e per i nipotini.
Nell’ultimo biennio beneficiando forse del “piano casa” nella vicinanze della residenza paterna i Nalotto hanno realizzato una bifamiliare. Un investimento destinato a residenza dei figli. Dopo la morte del capostipite nella villa di Zovon ci abitavano stabilmente la signora Gianfranca e le gemelle Gabriella e Tiziana. A detta dei vicini si vedevano solo saltuariamente Gianfranco, che gestisce dopo la scomparsa del padre la “Newsped Transport & Logistic“, l’avviata azienda di trasporti che ha sede a Limena, e l’altra figlia Silvia di 39 anni.
La notizia della tragica fine di Tiziana Nalotto ha creato ieri mattina grande sconforto anche nel comune di Villafranca Padovana dove il fratello Gianfranco gestisce anche un’agenzia immobiliare. Nicola Nalotto, il papà di Tiziana, è stato per due mandati consigliere comunale di minoranza del comune oggi amministrato da una compagine capeggiata dal sindaco Luciano Salvò. Nell’ultimo mandato, nella legislatura in cui il sindaco era Beatrice Piovan, Nalotto aveva corso alla poltrona di primo cittadino perdendo le elezioni con la lista “Villafranca per cambiare”.
Il papà di Tiziana è ricordato a Villafranca come un amministratore attento a chiedere fosse fatta chiarezza, a volte anche con denuncie alla procura, quando ravvisava ci fossero nell’azione amministrativa della maggioranza delle irregolarità o violazioni della legge.
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