Impianto non autorizzato I Castagna a processo

Rinviato a giudizio anche il tecnico comunale Luca Bottaro per abuso d’ufficio La ditta che tratta inerti insiste: è tutto in regola, polveri e rumori minimizzati
Di Francesca Segato
Saletto, 30.06.2012.Impresa Castagna Scavi in via Umberto I 26 a Saletto..Nella foto: un mezzo esce dalla ditta carico di materiale..ph. Zangirolami
Saletto, 30.06.2012.Impresa Castagna Scavi in via Umberto I 26 a Saletto..Nella foto: un mezzo esce dalla ditta carico di materiale..ph. Zangirolami

SANTA MARGHERITA D’ADIGE. Impianto di trattamento inerti, si va a processo. Sarà celebrata il 14 gennaio la prima udienza del processo a carico di Tiziano e Alessandro Castagna, titolari della “Castagna Scavi” con sede a Saletto, accusati di aver avviato un impianto di trattamento inerti senza avere l'autorizzazione provinciale. Va a processo anche il geometra Luca Bottaro, responsabile dell’ufficio tecnico comunale: per lui l'ipotesi di reato è abuso d'ufficio. La vicenda è quella denunciata la scorsa estate dal comitato “Lasciateci respirare” di Ospedaletto. A seguito dell’esposto presentato da un residente, è partita un’indagine della Procura di Padova. Lo scorso 16 ottobre il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio degli imputati.

L’accusa, per i due titolari della Castagna Scavi snc, è di avere “installato ed esercitato su area di proprietà sita in comune di Santa Margherita D’Adige uno stabilimento dotato di impianto per la lavorazione, frantumazione e riduzione di materiali inerti, da scavo e/o da riciclo, comportante emissioni in atmosfera, senza la prescritta autorizzazione della Provincia».

Nel mirino ci sono anche alcuni presunti abusi, per lavori “comportanti modifica di destinazione d’uso in contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici, in assenza di permesso di costruzione»: la sistemazione del terreno con la realizzazione di un sottofondo, innalzandolo rispetto alla quota dei campi circostanti, l’installazione di una pesa e di un locale per i quadri comandi, di un deposito carburanti e di una recinzione.

La ditta si è sempre difesa affermando di aver attuato tutti gli accorgimenti per minimizzare polveri e rumori e di avere le carte in regola anche come destinazione d’uso dei terreni. Per il tecnico comunale Luca Bottaro, invece, il reato ipotizzato è di abuso d’ufficio: secondo l’accusa, nella sua qualità di funzionario del Comune avrebbe procurato alla Castagna Scavi un ingiusto vantaggio patrimoniale, omettendo di adottare i provvedimenti previsti dalla normativa anche se le opere realizzate non sono suscettibili di sanatoria. Il processo si svolgerà avanti al Tribunale Collegiale di Padova e vedrà la presenza di uno dei confinanti, costituitosi parte civile, per il risarcimento dei danni. Il Comune, invece, ha deciso di non costituirsi. «La scelta dell'amministrazione comunale è molto grave in quanto lancia un doppio segnale negativo» afferma Francesco Miazzi, esponente di “Lasciateci respirare”. «Dimostra disinteresse per un'operazione che rischia di trasformare un angolo del suo territorio agricolo in centro di trattamento di materiali vari e trasmette un senso di abbandono da parte delle istituzioni».

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