Oltre 9.500 imprese straniere a Padova: in cinque anni crescita del 12,7 per cento

Nel 2024 le imprese straniere in provincia di Padova raggiungono quota 9.534, pari all’11,2% del totale, con una crescita del 12,7% rispetto al 2019. In aumento anche l’occupazione: nel 2025 oltre 18.000 assunzioni riguardano lavoratori stranieri, soprattutto nei settori manifatturiero, agricoltura e commercio

Aumentano le imprese straniere a Padova
Aumentano le imprese straniere a Padova

Le imprese a conduzione straniera continuano a rappresentare una componente sempre più rilevante dell’economia padovana. Nel 2024 sono 9.534, pari all’11,2% del totale provinciale, e crescono del 12,7% rispetto al 2019. Una presenza stabile, che non riguarda solo l’imprenditoria ma anche il mercato del lavoro, come evidenziano i dati elaborati dall’Ufficio Studi Cna Padova e Rovigo su fonte Veneto Lavoro.

Imprese e occupazione: un pilastro dell’economia locale

Nel primo semestre del 2025 le assunzioni di lavoratori stranieri hanno superato quota 18.000, pari al 28,6% del totale. La lieve flessione rispetto all’anno precedente (-0,5%) non modifica il quadro generale: più di un’assunzione su quattro riguarda cittadini stranieri, con cessazioni proporzionali ma un saldo comunque positivo. Il tasso di sviluppo del mercato del lavoro straniero è infatti pari a 32,7 per mille, segno di una crescita occupazionale netta.

La dinamica non è omogenea nei diversi territori provinciali. I tassi più elevati si registrano nei Centri per l’impiego di Monselice (74,3 per mille), Este (54,1) e Conselve (52,9). Crescono in modo sostenuto Piove di Sacco (+17,5%), Monselice (+14,8%) ed Este (+8,9%), mentre Padova segna una contrazione del 5,5%.

Nel 2025 i settori che assorbono più manodopera straniera sono il manifatturiero (15,4%), l’agricoltura (14,5%), il commercio e tempo libero (14,7%), la logistica e l’ingrosso (11,5%) e le costruzioni (11,1%). Le crescite più marcate riguardano proprio costruzioni (+18,3%), agricoltura (+8,8%) e servizi alla persona, mentre calano gli ingressi nel made in Italy tradizionale, nel legno–mobilio, nel tessile e in parte nel metalmeccanico.

L’artigianato come motore di integrazione

«Il quadro generale conferma che la componente straniera, tanto nell’imprenditoria quanto nel lavoro dipendente, è un pilastro dell’economia padovana» osserva Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo. «Registriamo una crescita delle imprese associate nate o condotte da imprenditori stranieri. Anche in questo contesto l’artigianato si conferma un settore capace di offrire integrazione e opportunità reali».

Commercio, costruzioni e manifatturiero restano i comparti più radicati: rispettivamente 29,5%, 24,5% e 12,3% delle imprese straniere. Elevato anche il tasso di imprenditorialità nelle costruzioni (19,4%), nell’alloggio e ristorazione (22,4%) e nei trasporti e magazzinaggio (17,8%).

Contratti e provenienze: una fotografia del mercato del lavoro

La maggioranza delle assunzioni avviene con contratti a tempo determinato (59,7%), seguiti dalla somministrazione (19,2%). Il tempo indeterminato, pur in calo (-11,9%), rappresenta ancora il 17,7% dei rapporti.

Quanto alla provenienza dei lavoratori, l’Europa pesa per il 36,2%, con la Romania che da sola vale il 22,8%. Seguono Africa (33%), trainata dal Nordafrica, e Asia (27,9%), con una presenza significativa dal Sud-est asiatico e dalla Cina.

Nel complesso, il quadro che emerge è quello di un tessuto produttivo sempre più multiculturale, dinamico e in trasformazione, nel quale la componente straniera continua a svolgere un ruolo decisivo sia nella creazione d’impresa sia nel funzionamento del mercato del lavoro provinciale.

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