In 700 per l’addio a Edoardo Mion «Amava la legalità»

Nella chiesa del Carmine il funerale dell’imprenditore Don Giovanni: «Gli operai me l’hanno detto: rispettava tutti»
Di Felice Paduano
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE MION AL CARMINE
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FUNERALE MION AL CARMINE

TORREGLIA. Ultimo commosso omaggio all’imprenditore amato dai suoi dipendenti e dai suoi colleghi. Settecento persone, ieri mattina nella chiesa del Carmine a Padova, hanno partecipato ai funerali di Edoardo Mion, morto tre giorni fa a 65 anni, all’ospedale di Porto Viro (Rovigo), dove era stato ricoverato in seguito a un improvviso malore al cuore, accusato mentre si trovava all'interno del suo yacht, all’isola di Albarella. In chiesa c’erano quasi tutti i suoi dipendenti, una grande famiglia composta da 132 persone, i familiari, gli amici che frequentava di più e tanti, tantissimi imprenditori, arrivati anche da fuori provincia. In religioso silenzio, piegati da un dolore che non si attenua neanche dopo qualche giorno, anche i figli Niccolò e Cecilia, la moglie Adriana Gallo, gli altri familiari, tra cui il nipote Lorenzo, figlio della sorella Susetta, che attualmente vive a New York ed è stata, per tanti anni, la compagna del giornalista Vittorio Feltri. E poi gli imprenditori Paolo Zanovello, Enzo Turetta, Carlo Luca Canale e i rappresentanti delle aziende Antonio Carraro, Belmonte e Beltrame. Tra i presenti anche Carlo Alberto Pallaoro con la moglie, Stefania Meggiorin Tarantino, il ristoratore Mario di Natale, Adriano Tasinato.

La cerimonia funebre è stata officiata da don Giovanni Brusegan, della Pastorale del Lavoro e dall’anziano don Floriano. L’omelia di don Giovanni è durata circa mezz’ora. «Gli operai me l’hanno confidato senza peli sulla lingua», ha detto il noto esponente della Pastorale Diocesiana: «Edoardo Mion, oltre ad amare le barche e le auto di lusso, aveva un sacro rispetto per il lavoro degli operai e per la legalità all’interno dell’azienda. Mi hanno anche detto che ai suoi dipendenti non ha fatto mancare mai niente e non ha mai mentito nei loro confronti. È una dote rara, questa, in questo nuovo mondo dove trionfa l’individualismo atomico, in cui c’è da fare i conti, ogni giorno, con le tangenti e con i corrotti».

L’azienda Mion Labels è stata fondata, nel 1968, da Alcide Mion. Si trova in via Cornaro, a Torreglia. Produce etichette e nastri per le più importanti case di moda del mondo, tra cui Versace, Armani, Cavalli, Burberrys, e tante altre. Dopo la morte del capostipite, la fabbrica è stata guidata dai figli Sergio, deceduto anni addietro, Susetta e, per l’appunto, da Edoardo. La salma sarà cremata.

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