La Duemonti nega la tessera a Montrone

ABANO TERME. «Hanno tentato di non farmi diventare socio della società dove gioca mio figlio, solamente perché sono assessore allo Sport del Comune di Abano». La denuncia è di Angelo Montrone, assessore comunale allo Sport ed ex bomber del Calcio Padova che mette sotto accusa il comportamento poco limpido di un dirigente del Duemonti Abano, dal quale si sarebbe visto negare la tessera di socio della società sportiva parrocchiale. «Mio figlio gioca con la formazione degli Esordienti 2004», racconta Montrone. «La settimana scorsa sono andato in sede per fare il tesseramento come socio, dato che i genitori degli iscritti hanno diritto a diventare soci per poi partecipare alle elezioni del nuovo consiglio direttivo. Ebbene, mi ero messo in fila come gli altri con il modulo e i 5 euro di quota associativa. Quando è toccato a me, però, è uscito uno dei membri del direttivo, Gianni Canella, che mi ha detto che non potevo iscrivermi, in quanto si era raggiunto il numero massimo di genitori che potevano diventare soci della società. In tutto questo ci ho visto subito qualcosa di strano», prosegue nel racconto l’assessore allo Sport di Abano. «È stata una discriminazione, una chiara manovra politica, dato che sono assessore. Io volevo diventare socio in quanto genitore di mio figlio e non perché sono assessore. Mi è stato negato un diritto».
Un diritto che il presidente del Duemonti Abano Devis Barchi ha da subito ripristinato. «Ho saputo da Montrone dell’episodio», spiega il numero uno del Duemonti Abano. «Ho immediatamente ripreso il dirigente, tanto che Montrone ha immediatamente avuto la possibilità di diventare socio del Duemonti, come è suo diritto. Sto valutando se prendere provvedimenti nei confronti di chi ha negato l’opportunità di diventare socio ad un genitore. Credo che qualcuno stia utilizzando di recente il Duemonti per scopi personali o politici. La politica deve stare invece totalmente fuori dalla società. Il messaggio vale per i nostri dirigenti e ovviamente per Montrone. Abbiamo un codice etico», aggiunge Devis Barchi. «Siamo una società che ha precisi valori e li rispetta. Senza contare, poi, che siamo una società parrocchiale e che il parroco don Danilo tiene particolarmente a non far entrare la politica nello sport. Finchè sarò io presidente, i valori del Duemonti non cambieranno e saranno ben saldi». Il 10 maggio i soci eleggeranno il nuovo presidente e il nuovo consiglio direttivo.(f.fr.)
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