La Ferrari va a caccia di ingegneri padovani

PADOVA. Il cavallino rampante punta sugli ingegneri del Bo: tra i tanti stand presenti ieri in Fiera, in occasione del “Career day” dell’università, il più affollato era certamente quello della Ferrari, ben visibile anche da lontano e riconoscibile dallo stemma sgargiante.
Le aziende sbarcate in città in occasione dell’evento (uno dei tanti che l’ateneo organizza per far incontrare laureati e imprese, in questo caso settoriale e dedicato solo ai corsi di Ingegneria, Economia e Scienze) erano ben 115, tra cui alcune molto note: dalla Lamborghini a Decathlon, da Diesel a Luxottica. Ma la novità assoluta era proprio la casa automobilistica di Maranello, giunta per la prima volta in città a caccia di laureati: sembra che i profili richiesti fossero soprattutto quelli degli ingegneri, e che nell’arco della giornata abbiano raccolto almeno 400 curricula.
Un record, così com’è stata da record anche l’ampiezza dell’offerta da parte delle aziende: normalmente ne arrivano una settantina, quest’anno le richieste di partecipazione sono state il doppio, e non è stato nemmeno possibile accoglierle tutte.
«Con ogni probabilità, questo è il più grande career day a livello nazionale» dice orgogliosamente Gilda Rota, direttrice del Servizio Stage e Career Service dell’università di Padova. Ogni azienda aveva un desk da cui raccogliere cv e chiacchierare con studenti e laureati, per far conoscere la propria realtà e spiegare di quali figure professionali sono alla ricerca. Basta un rapido giro per rendersi conto che i più richiesti sono in assoluto gli ingegneri, seguiti a ruota dagli economisti. Ma la formazione non è tutto: «Cerchiamo giovani con attitudini manageriali e propensione imprenditoriale» spiega Raffaele Ievolella, responsabile delle risorse umane di Leroy Merlin «figure che possano essere futuri manager ma anche, perché no, futuri amministratori delegati della nostra azienda o del nostro gruppo. Non precludiamo possibilità in base alla formazione, perché puntiamo soprattutto sulle capacità e sull’attitudine».
Quanto alla città di Padova: «può essere un futuro scenario commerciale, ed è un buon bacino considerando l’importanza, per numero e qualità degli iscritti, dell’università cittadina». L’importanza delle “soft skills”, le competenze trasversali, è confermata anche da Decathlon: «Sicuramente» spiega Veronica Manco, responsabile dell’ufficio di produzione «la base di studio ingegneristica è un acceleratore, ma non è il primo requisito che guardiamo. Cerchiamo persone dotate di una certa leadership, perché le figure di cui abbiamo bisogno in questo momento dovranno gestire i fornitori, lavorare con persone esterne all’azienda, muoversi spesso sul territorio nazionale e non solo».
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