La grafica poetica di Pizzi Cannella

PADOVA. Ultimi giorni per visitare al Centro Culturale San Gaetano di Padova la mostra “Pizzi Cannella. Prove d’autore 1992- 2013” dedicata a Piero Pizzi Cannella, importante esponente della pittura contemporanea italiana, le cui opere sono esposte in musei come il Macro di Roma, il Museo d’Arte Contemporanea di Pechino e il Museo Mumok di Vienna.
Dopo i primi passi compiuti nell’arte concettuale, Pizzi Cannella, dagli anni Ottanta, si dedica con successo alla pittura diventando, oltre a uno dei più raffinati artisti contemporanei, uno dei membri fondatori della cosiddetta Nuova Scuola Romana o Scuola di San Lorenzo, un gruppo di artisti che aveva decretato come quartier generale l’ex pastificio Cerere nel quartiere San Lorenzo della capitale, fra cui militava anche Giuseppe Gallo, protagonista di un’altra esposizione svoltasi la scorsa primavera sempre a Padova, all’Oratorio di San Rocco.
La mostra, affidata a Nicola Galvan e Mattia Munari di Maco Arte, raccoglie circa quaranta pezzi realizzati negli ultimi vent’anni e non esplora la produzione pittorica dell’autore bensì quella grafica, grazie alla collaborazione con alcune delle più prestigiose stamperie d’arte nazionali come Bulla di Roma, Carini di San Giovanni Val d’Arno e Albicocco di Udine, vere e proprie botteghe d’arte uniche nel loro genere. Una scelta, però, che non mette in discussione la qualità dell’esposizione, perché per Pizzi Cannella l’approccio alla grafica non è una questione economica (molti artisti vedono in tal ambito un’occasione per moltiplicare i profitti grazie alla serialità delle opere) ma un’ulteriore occasione per sperimentare, attraverso tecniche di riproduzione dell’immagine, le poetiche e i soggetti già presenti nella sua pittura.
Rispetto a quest’ultima, quello che colpisce delle varie acqueforti, serigrafie e litografie esposte è la netta riduzione cromatica: solo sfumature di nero, più o meno bituminoso secondo i casi, mentre gli unici tocchi di colore sono dati dal supporto cartaceo, se non si considera “Portafortuna”, opera del 1999 in cui spiccano due cornetti rosso fuoco, realizzata a quattro mani con la moglie Rossella Fumasoni, anch’ella artista.
Questa tendenza che mira all’essenzialità tocca anche la forma, tanto da trasformare gli oggetti tipici dei suoi quadri come vasi, lampadari, abiti da donna, mappe di terre lontane in semplici icone e aumentare così la loro dimensione evocativa.
Una curiosità è data da alcuni dei pezzi più suggestivi della mostra come “Cattedrale” o “Lontano”, prodotti tramite l’incisione al carborundum, una lavorazione molto rara perché utilizza il carburo di silicio, un materiale molto duro e poco diffuso in natura che conferma la ricercatezza e la sperimentazione della grafica firmata da Piero Pizzi Cannella.
La mostra “Prove d’autore” si visita fino al 6 gennaio. Il Centro San Gaetano è in via Altinate a Padova; orario 10-19, ingresso libero.
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