La sfida di "Laura Suca" all'università: server vulnerabili

PADOVA. Tutto inizia una domenica mattina con una mail dall'indirizzo "laurasuca@tiscali.it". Un messaggio semplice e offensivo: "Fottiti!". Solo che la mail arriva a migliaia di studenti che utilizzano l'account fornito dall'Università di Padova: studenti.unipd.it.
Seguono centinaia di risposte che vengono visualizzate da tutti perché cliccando sul tasto "rispondi" la mail va a finire all'intero indirizzario, sottratto dai server universitari chissà in che modo. E tutte le risposte sono raccolte in una pagina Facebook, in uno scherzo goliardico che sottolinea però la vulnerabilità dei server del Bo.
In poche ore sono oltre 4 mila i "mi piace" raccolti dalla fantomatica "Laura Suca". Ma qualcuno non si è affatto divertito e ha segnalato l’episodio ai carabinieri, ipotizzando il reato di violazione della privacy. Dall'ateneo la conferma che i tecnici si sono occupati del caso ma nessuna presa di posizione ufficiale.
Tra le varie motivazioni che potrebbero aver spinto gli "hacker" a questa azione, oltre a una sorta di grande "esperimento sociale" per testare le reazioni di chi si vede arrivare una mail con un insulto, ci potrebbe essere anche la protesta per la scomparsa del vecchio libretto universitario, sostituito da un registro dei voti on line.
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