L’amore per Francesco forgiato nel ferro

Lino Gialain, storico artigiano di Pozzonovo, ha realizzato un busto del Papa e gliel’ha portato insieme ad altri parrocchiani
Di Francesca Segato

POZZONOVO. Papa Francesco, con la sua semplicità e il suo messaggio di speranza, gli è entrato nel cuore fin dal primo momento. Tanto che lui, Lino Gialain, artigiano e volto storico di Pozzonovo, ha sentito il desiderio di omaggiarlo con l’arte che conosce e pratica da una vita, quella del fabbro. Il maestro si è presto messo al lavoro, realizzando uno spettacolare busto forgiato nel ferro di papa Francesco, che mercoledì scorso ha consegnato al pontefice, insieme a una delegazione della parrocchia di Adria. Un momento di emozione indescrivibile, anche perché il Papa ha mostrato di avere molto apprezzato il dono. Sta facendo il giro del web una foto che ritrae Bergoglio a bocca aperta, con un’espressione tra l’ammirato e lo sbalordito, di fronte al busto che ne immortala le sembianze, a grandezza naturale.

«Fin dal suo primo discorso dopo essere stato proclamato Papa, mi è entrato nel cuore, ho sentito che è uno di noi», racconta commosso Lino Gialain, «ed è nato in me il desiderio di dedicargli un busto, per immortalare con il ferro questo volto buono. Ne ho parlato con degli amici che ho ad Adria, Luciano Garbin e Mattia Mincuzzi, durante una passeggiata, e loro mi hanno subito incoraggiato a realizzare l’opera. Appena tornato a casa mi sono messo subito al lavoro, sull’onda dell’entusiasmo». Dietro al volto del Papa, sapientemente forgiato nel ferro, ci sono decenni di esperienza e passione: il mestiere del fabbro, Lino Gialain l’ha cominciato quando aveva appena 14 anni. Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi, esponendo alle biennali di Malta e Venezia, alla quadriennale di Roma, e ricevendo le benemerenze dei comuni di Padova e di Adria. A completare la sua opera il piedistallo realizzato da Vittorio Manfrinato, in legno pregiato, con interni di raso bianco, il colore papale. Una volta completata l’opera, gli amici l’hanno portata al vescovo di Adria, Lucio Soravito de Franceschi, che si è poi unito a loro nel pellegrinaggio a Roma per mostrare l’opera al Santo Padre. I fedeli sono partiti in 120 da Adria mercoledì scorso. «Nonostante fossimo accompagnati dal vescovo c’è stata una complessa trafila burocratica, per ragioni di sicurezza, prima di poter mostrare l’opera al papa», racconta Gialain. «Poi siamo saliti sul palco, dietro a vescovi e cardinali, mentre il Papa celebrava la messa, davanti a 70 mila fedeli di tutto il mondo. Un’emozione grandissima, che davvero non si riesce a descrivere». Il momento in cui il busto è stato scoperto davanti al papa, poi, Gialain se lo ricorderà per tutta la vita. «Sono ancora vivo e già mi hanno fatto il monumento», ha esclamato papa Bergoglio, chiaramente colpito dal gesto e dalla somiglianza dell’opera. Il busto ora è tornato ad Adria: fra pochi giorni sarà possibile ammirarlo nella cappella di San Giovanni della cattedrale. Nella teca, insieme al busto, sarà custodita la papalina che papa Francesco ha donato al gruppo di Adria.

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