Liceo Tito Livio alla Mostra di Venezia con il film “Le vie dell’acqua”
l film “Le vie dell’acqua”, nato dal progetto europeo Erc Micoll e diretto da Fabio Masi, unisce ricerca accademica e linguaggio cinematografico. Coinvolti l’Università di Padova e il Liceo Tito Livio, con una storia che racconta il legame tra Venezia, il commercio e la trasmissione culturale

Padova, l’università e il liceo Tito Livio protagonisti di un progetto che ha riunito cinematograficamente il meglio della cultura cittadina e che ha avuto la sua prima uscita in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, nello spazio Incontri dell’hotel Excelsior. È stato presentato fuori concorso il film “Le vie dell’acqua”, nato dal progetto europeo “Erc Micoll – Migrating Commercial Law and Language.
Rethinking lex mercatoria”, ideato e coordinato dalla professoressa dell’Università di Padova Stefania Gialdroni (Dipartimento di Diritto privato e critica del diritto) con il patrocinio della Venice Film Commission, della Veneto Film Commission e di Assonautica Italiana, con il sostegno del Comune di Padova e del Comune di Venezia.
Il film, scritto e diretto da Fabio Masi e prodotto dalla Growing Production, si articola come un viaggio nella storia che tre adolescenti del liceo classico Tito Livio di Padova (interpretati da attori professionisti) compiono insieme per approfondire la conoscenza dei personaggi che dovranno interpretare in uno spettacolo teatrale ispirato ai “Mercatanti” di Carlo Goldoni, ma riadattato all’epoca più significativa per il ruolo di Venezia nel commercio internazionale, cioè ai decenni cruciali tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.
Padova non è semplice sfondo, come luogo della formazione dei giovani protagonisti, ma è protagonista a sua volta con le sue piazze, i suoi canali, la sua università, con il legame alla vicina Venezia proprio nell’acqua evocata nel titolo del film, intesa non solo come infrastruttura fisica del trasporto e del commercio, ma anche come metafora della mobilità, della connessione, della trasmissione culturale.
«Questo film» spiega Stefania Gialdroni «è un vero e proprio prodotto della ricerca, pensato per comunicare ad un pubblico vasto ed eterogeneo i risultati di questo progetto spiccatamente interdisciplinare, che coinvolge ambiti di studio come la storia del diritto, la storia economica e la linguistica storica. È un esempio virtuoso di come il dialogo tra università e società, tra ricerca e arte, tra memoria storica e futuro possa generare prodotti culturali di alto valore, capaci di parlare alle nuove generazioni senza tradire la profondità dei contenuti».
Padova ne esce protagonista assoluta: se infatti i tre giovani attori arrivano da esperienze e posti diversi, il Tito Livio entra di prepotenza nella storia. «In pieno anno scolastico, quattro mesi fa» spiega uno degli studenti «la troupe ha girato alcune scene nel nostro cortile. Noi non lo sapevamo, ma ci siamo subito immedesimati in Andrea e Giulio, i due protagonisti, tanto che poi abbiamo cominciato quasi a sentirli come fossero dei compagni veri e non delle figure inventate per un film».
Importante, ovviamente, anche il coinvolgimento dell’Università di Padova. Il progetto Micoll, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca e guidato dalla professoressa Stefania Gialdroni, si propone infatti di analizzare l’evoluzione del diritto commerciale attraverso uno strumento pressoché ignorato in questo campo a livello internazionale: la linguistica storica con un’indagine completa e sistematica delle fonti giuridiche medievali e moderne.
«Il progetto del film» conclude la professoressa Gialdroni «vuole mettere in scena i ragazzi di oggi, con i loro volti, i loro linguaggi, i loro conflitti. Per questo abbiamo deciso di integrare la parte storica come se accedessero a contenuti tramite i loro smartphone: una forma di conoscenza trasmessa in modo originale e contemporaneo». —
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