L'azienda è in crisi, imprenditore padovano si uccide in casa

Umberto Ventura, 46 anni, titolare della Conte Srl di San Giorgio delle Pertiche, che produce pannelli fonoassorbenti, trovato morto dai familiari nella sua abitazione a Padova

PADOVA. Le preoccupazioni per il futuro della sua azienda hanno spinto al suicidio un imprenditore di 46 anni. Umberto Ventura, titolare della Conte Srl di San Giorgio delle Pertiche, si è ucciso oggi pomeriggio nell'abitazione di famiglia, nel quartiere residenziale della Sacra Famiglia a Padova. A trovare il cadavere sono stati i familiari, ai quali non è rimasto che chiamare i carabinieri.

La Conte Srl, trenta dipendenti, è un'azienda che produce pannelli fonoassorbenti. Nel portafoglio clienti anche Veneto Strade, l'Autobrennero e la Valdastico Sud in costruzione.

Le difficoltà nella gestione dell'impresa, che da qualche tempo è stata condotta in una crisi finanziaria, avrebbero prostrato Ventura. Una situazione aggravata ultimamente dalla crisi economica generale. L'imprenditore, infatti, più volte aveva raccontato di non riuscire a riscuotere crediti.

Questo di Padova è l’ultimo episodio di una catena di suicidi che nel periodo della crisi ha interessato non solo il Veneto. Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, alcuni giorni fa ha stimato che nel Nordest finora siano stati una cinquantina i suicidi di imprenditori a capo di aziende in forte difficoltà nel riscuotere i crediti.

Talvolta si tratta di casi border-line, come quello del benzinaio impiccatosi l’11 gennaio a Montebelluna, o del titolare dell’impresa di pitture edili di Campodarsego - uccisosi, sempre con una corda, dopo Natale - in cui è impossibile capire se il disagio economico abbia potuto più di quello psicologico. Così anche per l'operaio metalmeccanico di 45 anni, disoccupato da quattro mesi, che il 12 gennaio si è tolto la vita a Zanè, nel Vicentino, sparandosi alla testa con una vecchia pistola. Altre volte, invece, ci si è trovati davanti a vicende conclamate: quella dell’impresario edile di Vigonza, Giovanni Schiavon, suicidatosi perché vantava 200 mila euro di crediti dagli enti pubblici; l’altra di un suo collega di Borgoricco, che si è tolto la vita il 18 novembre, perché non sopportava più «i gravi problemi economici» che assillavano l’azienda.

Non solo il Veneto, come detto. La «paura del 2012» ha fatto due vittime anche in Sicilia e nelle Marche. A Catania il contitolare di una concessionaria di moto attiva da oltre trent'anni, Roberto Manganaro, non ha retto allo stress dell’arrivo del nuovo anno, carico di incertezze emotive ed economiche. Il 2 gennaio si è impiccato dopo aver ingerito una forte dose di barbiturici. Lo stesso giorno, a Montefiore dell’Aso, nelle Marche, ha preso la stessa decisione un agricoltore di 54 anni che, pur senza forti problemi economici, era parso ultimamente ai familiari come ossessionato dalla crisi e dal timore di non superare le difficoltà del nuovo anno.

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