Le lacrime di Chiara sul palco di Sanremo: «Che emozione»

PADOVA. «Appena sono salita su quel palco mi è venuto da piangere». Chiara Galiazzo racconta così l'emozione dell’Ariston: «Quando ho sentito l’orchestra che suonava la mia canzone, l’emozione è stata incontenibile». L’effetto Sanremo per la cantante padovana si fa sentire, eccome: «Quasi non ci dormo la notte» confida.
Tutti si attendono da quel palco la sua consacrazione definitiva. Finora ogni cosa è andata perfettamente al suo posto: le canzoni, le prove, gli abiti, gli speciali tv, l’album. Ieri Chiara Galiazzo ha presentato a Milano “Un posto nel mondo” il disco - 12 brani - realizzato in tempo record nelle ultime settimane, che vede radunarsi al suo cospetto il gotha della nuova musica italiana. Ci sono le firme di Francesco Bianconi dei Baustelle, Federico Zampaglione, Neffa, Ermal Meta de La fame di Camilla, Fiorella Mannoia, Samuel dei Subsonica, Diego Mancino, Dente, Bungaro, Eros Ramazzotti, Cappa. I due brani con cui gareggia a Sanremo, “Il futuro che sarà” e “L’esperienza dell’amore” portano la firma, rispettivamente, di Bianconi e Zampaglione.
Lei ha suscitato ammirazione tra molti grandi della musica italiana. Altri sono più prudenti: anche a una grande voce, dicono, per emergere servono grandi canzoni.
«Penso di aver trovato gli autori giusti di cui ha bisogno oggi un’artista come me. Un’interprete deve prima di tutto sapere cantare, ma anche scegliere è importante, avere le idee chiare e sapere cosa vuoi essere».
La sua, per Sanremo, è già un’immagine nuova: un “sì” di troppo alle esigenze di marketing e l’identità dell’artista viene meno?
«Nessun fotoritocco: se le altre si truccano, perché non posso farlo anche io? Non vorrete mica che parta svantaggiata. Mi sembra di essere in linea rispetto al look delle mie esibizioni nelle serate di X-Factor, anzi forse il trucco è un po’ più leggero. L’immagine dell’album la considero un’evoluzione di me stessa, in versione patinata. Sono su una panchina, con gli occhi truccati. Rossi sono i miei capelli, un po’ ondulati con la frangetta; bianca è la mia pelle e il vestito è molto semplice. Ho voluto sentirmi un po’ una fatina e comunicare un’atmosfera eterea».
E ha voluto anche esprimere quell’immaginario che già traspariva nei suoi racconti dal confessionale di X-factor?
«È semplicemente quello che ho sempre cercato: è un disco bello e mi rappresenta».
Che differenze ci sono rispetto al primo ep?
«Quando ho inciso il brano di Ramazzotti, ero isolata dal mondo e c’era molta fretta. Nonostante tutto mi è andata bene».
Ora deve andare meglio.
«Sono davvero emozionatissima, e mi rendo conto che quel palco ha delle energie pazzesche. Spero di farcela, non dormo molto, durante il giorno ho sonno: non direi che sono al top della mia forma. Ho paura di ammalarmi di andare sul palco con 40 di febbre, ho tutte le paranoie del mondo però mi sto preparando concentrandomi su come devo cantare e studiando, è l’unica cosa che posso fare».
Chi l’accompagnerà?
«Con me ci sarà mia sorella. I miei genitori verranno a vedermi le ultime due sere. In quattro mesi, a casa sono tornata solo una volta, è in po’ poco. È vero che vivo da anni a Milano, ma prima tornavo più spesso».
Chi considera temibile tra i concorrenti in gara?
«Non la vedo da questo punto di vista, penso di aver già vinto solo per il fatto di gareggiare tra i big, mi concentro sul fatto che qualcuno si accorga che ci sono passata».
Obiettivo, lasciare il segno. Con la benedizione di Fiorella Mannoia, che dopo aver lavorato con lei dice: «La voce di Chiara è una continua scoperta, e siamo ancora all’inizio».
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