Marostica, parla il padre albanese del bimbo amputato da un venetista ubriaco

PADOVA. «E se fosse successo il contrario? Se un autista albanese ubriaco avesse travolto e tranciato il piede a un bambino italiano al parco, ora cosa succederebbe?».
Un padre, 30 anni, operaio albanese, attende di entrare in terapia intensiva pediatrica di Padova, dove dal pomeriggio di venerdì è ricoverato il figlio di 15 mesi. È venuto alla luce poco più di un anno fa e già si trova a dover pagare lo scotto grande e atroce dell’amputazione di un piede.
È lui, infatti, il ferito più grave dell’incidente successo in centro a Marostica, dove un impresario ubriaco è finito fuori strada per fuggire ai vigili urbani che volevano controllarlo.
Durante la sua folle manovra Pietro Dal Santo, 58 anni, di Thiene, venetista, ex forcone, ha centrato in pieno il muretto del parco dove una giovane madre si era seduta a mangiare il gelato con i figli: uno di 7 anni e poi lui, il più piccolo, nato a dicembre del 2017.
«Io ero a lavorare ma mi hanno chiamato subito e sono corso sul posto» racconta il papà. «Lì c’erano mia moglie, una sua amica, i miei bambini. Poco più in là c’erano anche alcuni nostri parenti». Mentre parla si accarezza la mano destra, con le nocche ferite dopo i pugni sferrati sui finestrini del furgone.
«Quell’uomo non so chi sia, non l’ho mai visto prima ma so che, prima o poi lo rivedrò», dice mentre la sorella tenta invano di calmarlo. Non lo dice apertamente ma il desiderio di vendetta c’è. «Quante volte ci siamo seduti su quel muretto con mia moglie e i miei figli» ragiona. «Poi un giorno ti metti lì, come sempre, e tutto cambia».
Vuole giustizia, questo sì. «La pena massima per questo genere di reati è di sette anni ma questo signore sicuramente non si farà sette anni in carcere».
Vive in Italia da 14 anni, abita a Marostica e lavora per un’azienda della zona. Il suo profilo Facebook è pieno di foto della sua bellissima famiglia. «Ciò che più mi fa male è che quell’uomo non solo è scappato ai vigili urbani ma dopo aver travolto mia moglie e i miei bambini ha provato a ingranare la retromarcia e a scappare ancora. Un comportamento gravissimo, inqualificabile. C’era un bambino ferito lì a terra, una donna con la gamba fratturata e lui non si è posto il minimo problema».
La madre del bimbo è ricoverata in ospedale a Bassano, sarà operata lunedì. Suo figlio invece è ancora in prognosi riservata. Il piede destro è stato amputato ma preoccupa anche il grave ematoma cerebrale riscontrato dai medici fin nelle prime fasi del ricovero.
In manette è finito un venetista cinquantottenne. Si chiama Pietro Dal Santo e i carabinieri gli contestano il reato di lesioni gravissime, anche se la Procura di Vicenza potrebbe attribuirgli pure l’omissione di soccorso e la guida in stato di ebbrezza. Il piccolo impresario edile di Thiene, raccontano alcuni testimoni, ha bevuto in un bar del centro di Marostica al punto da faticare a reggersi in piedi.
È incappato poi nel controllo della polizia municipale, sembra proprio su imbeccata di alcune persone che si erano preoccupate vedendolo salire sul camion. In un primo momento si era fermato ma quando i vigili gli hanno chiesto patente e libretto ha premuto il piede sull’acceleratore ed è scappato.
È uscito di strada circa trecento metri più avanti, travolgendo la famigliola al parco. In caserma non ha collaborato con gli inquirenti e ha rifiutato l'alcoltest. Accompagnato in ospedale a Bassano del Grappa, è stato sottoposto a prelievo del sangue che ha confermato lo stato di ebbrezza.
La Fondazione Banca Popolare di Marostica / Volksbank, con l’amministrazione comunale, la Confcommercio e la Confartigianato, ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi per la famiglia. «I soldi non sono un problema» conclude il padre. «Io voglio giustizia». —
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