Morto Bolzan, Luparense in lutto

Indimenticata stella della squadra di calcio negli anni Ottanta

SAN MARTINO DI LUPARI. Si è spento Mauro Bolzan, il suo piede fece sognare per anni i tifosi della Luparense. Aveva solo 50 anni, lascia mamma Lucia Petrin e i fratelli Luigi, Gianni, Paolo, Antonella e Fabio. Dal matrimonio, un figlio, Enrico. Era un'icona dello sport locale, negli anni '80 aveva saputo trascinare i Lupi con la sua classe cristallina, le sue punizioni pennellate, dritte nel sette. Abitava a Monfumo, sui colli asolani, nel Trevigiano; era cresciuto a San Martino di Lupari, tutti in paese lo conoscevano: grande calciatore, un personaggio dal carattere aperto, dinamico, generoso.

Il ricordo del fratello Gianni: «In famiglia abbiamo tutti giocato con la Luparense. Mauro era il numero uno tra noi, un talento. Aveva la maglia numero 10, quella del fantasista. Un regista avanzato, una mezzapunta dal piede vellutato. Era capace di segnare anche 10 gol su punizione a stagione». Una carriera tra Prima categoria, Promozione, Eccellenza. «Ha giocato anche in altre squadre, ma la Luparense è sempre stata nel suo cuore. Aveva un mito: Roberto Baggio. In casa siamo tutti interisti. Quando ha appeso le scarpe al chiodo, non è riuscito a lasciare. Ha raggruppato una squadra Amatori, con le vecchie glorie della Luparense. Un anno fa, mentre era sottoposto ai cicli di chemioterapia, non ha smesso di giocare. Con lo stesso carattere, la stessa voglia di vivere».

La malattia: «Il male si è manifestato un anno e mezzo fa, era via per un viaggio di lavoro. La tac ha poi evidenziato un tumore alla testa. Una diagnosi che nessuno si aspettava: era giovane, un salutista, si allenava sempre, non fumava, non beveva. È stato operato, sembrava stesse bene; dopo dieci mesi una seconda operazione, che l'ha molto provato, fino alla morte in ospedale a Castelfranco venerdì». Generoso: »Aveva un cuore grande, si faceva in quattro per tutti; ha voluto donare le cornee». Il funerale sarà celebrato domani alle 15.30 in chiesa a San Martino di Lupari, le offerte verranno destinate alla Città della Speranza.

Silvia Bergamin

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova