Ammazzò un uomo con un pugno a Padova, patteggia 3 anni e quattro mesi

La lite finita in tragedia è accaduta l’8 agosto 2024 in via Jappelli. Non è stato un omicidio preterintenzionale: all’imputato riconosciuta l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa

Cristina Genesin
Jawwad Akhtar la vittima dell’omicidio di via Jappelli
Jawwad Akhtar la vittima dell’omicidio di via Jappelli

Un colpo al volto, un pugno che si è rivelato fatale. Sedici giorni dopo quell’aggressione era morto Jawwad Akhtar, 54 anni, pachistano, con danni neurologici irreparabili.

A distanza di quasi un anno dalla tragedia, avvenuta la sera dell’8 agosto dell’anno scorso in via Jappelli nel quartiere Portello, il caso è chiuso per la giustizia. L’aggressore Khurram Shahzad, un connazionale di 35 anni, di origini pachistane, ha patteggiato 3 anni e 4 mesi di reclusione per eccesso colposo di legittima difesa aggravato dalla morte della vittima.

L’imputato si è difeso

Un reato contestato in aula dal pubblico ministero Marco Brusegan che ha derubricato l’originale e ben più grave contestazione di omicidio preterintenzionale (quando un atto violento va oltre l’effetto previsto del ferimento e provoca la morte di una persona). E ha condiviso anche quanto già sostenuto dalla difesa, gli avvocati Gregorio Cavalla e Luca Carraro.

Il gup padovano Elena Lazzarin si è allineata, ritenendo che la nuova ricostruzione della vicenda fosse chiara e documentata come emerso dal video di una telecamera di sorveglianza che aveva ripreso la scena. E ha sancito con la sua sentenza l’accordo fra le parti che, per legge, riduce di un terzo la sanzione. Il rito alternativo è stato accordato tenendo conto che Shahzad non ha precedenti penali e ha collaborato con le forze dell’ordine.

L’imputato non era in aula: attualmente è sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in città dove vive e della permanenza notturna in casa (dalle 20 di sera alle 7 del mattino); ha trovato lavoro come muratore.

Un lavoro fondamentale per evitare il carcere come prevede l’ordinamento giudiziario: nel caso di pene inferiori ai quattro anni di regola è possibile chiedere al tribunale di Sorveglianza (e ottenere) l’affidamento in prova ai Servizi sociali. Sempre quando diventerà definitivo il patteggiamento (che né procura né difesa hanno intenzione di impugnare), scadrà pure la misura cautelare e Shahzad tornerà libero.

La ricostruzione

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, intorno alle 23.30 di quell’8 agosto tra i due ci sarebbe stata una lite banale. A quel confronto Shahzad aveva cercato di sottrarsi non rispondendo più alle provocazioni del 54enne.

Di più, aveva tentato di allontanarsi continuamente inseguito dall’altro, sempre più molesto nei suoi riguardi tanto che, all’angolo con via Belzoni di fronte alla filiale di Banca Intesa San Paolo, la vittima aveva alzato le mani contro Shahzad. Per difendersi, quest’ultimo aveva reagito sferrandogli un pugno al volto nella regione frontale destra.

Un pugno che aveva fatto cadere la vittima facendogli sbattere il capo a terra sull’asfalto. Tante le persone che passavano di lì vista la serata calda. Qualcuno aveva avvertito il Suem e l’ambulanza era arrivata sul posto in una manciata di minuti. L’équipe medica era riuscita a rianimare il ferito in arresto cardiaco, poi trasferito in ospedale. Poco dopo era entrato in coma e l’agonìa era finita con la morte nei giorni seguenti.

Nel frattempo Shahzad si era allontanato forse nemmeno rendendosi conto delle gravi condizioni del connazionale che era arrivato in Italia da solo, non era sposato e non aveva figli, negli ultimi tempi aveva problemi di alcolismo. E anche quella notte aveva esagerato con l’alcol.

L’aggressore era stato rintracciato dagli investigatori a Crotone, in Calabria, e appena saputo del drammatico epilogo non si era sottratto. Anzi, si era consegnato alla polizia rientrando a Padova e fornendo una sua versione dei fatti: a cominciare per primo il diverbio era stato Akhtar, arrivato a Padova nel 2002 con un permesso di lavoro. La telecamera di sorveglianza ha confermato la versione.

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