Morto sulla strada dei Vivai, il ricordo: «Davide un esempio per i nostri ragazzi»

Saonara, comunità in lutto per la morte del ventiseienne nell’incidente sulla Vivai. Coldiretti: «In lui passione e fantasia»

Patrizia Rossetti
Davide Bortoletto, morto a 26 anni in un incidente con la sua moto Honda
Davide Bortoletto, morto a 26 anni in un incidente con la sua moto Honda

A soli ventisei anni era già diventato un punto di riferimento per i vivaisti di Saonara, e si stava preparando a un luminoso futuro professionale.

Ma per Davide Bortoletto questo futuro non arriverà mai: la sua vita è stata spezzata brutalmente lunedì 7 luglio, lungo la Strada dei Vivai, in un incidente stradale che ha coinvolto la moto Honda su cui viaggiava e due autovetture.

Tutto è accaduto verso le 13. Il giovane procedeva in direzione di Saonara quando la sua moto è entrata in collisione con due veicoli: una Audi guidata da una donna, che era uscita dal cancello di una abitazione privata, e una Mercedes (al volante un uomo quarantenne) che lo ha travolto subito dopo, mentre la moto carambolava sull’asfalto, fermandosi infine sotto il guardrail.

Uno schianto terribile che non ha lasciato scampo al ventiseienne, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del Suem.

In queste ore la comunità di Saonara sta stringendo in un abbraccio affettuoso la famiglia di Davide: la mamma Merj Polo, il papà Gianpaolo e la sorella minore Alice. Tutti collaborano all’azienda florovivaistica che Davide ha fondato appena sei anni fa, la Daboflor di via Ca’ Manzoni 12, a Camin, attiva soprattutto all’ingrosso e specializzata nella produzione di piante da siepe, rose ed esemplari speciali per giardini.

Oltre alla famiglia, il lavoro era il perno centrale della vita di Davide. Gli amici e i colleghi sono concordi nel descriverlo come un giovane posato, tranquillo ma pieno di iniziativa, lavoratore instancabile, bravissimo nell’intuire i mutamenti del mercato e attento in particolare alle novità provenienti da oltre Italia, quasi come se avesse raccolto, due secoli dopo, una sorta di eredità spirituale degli Sgaravatti, che già alla metà del XIX secolo avevano compreso la fondamentale importanza degli scambi con l’estero.

La moto era entrata da pochi mesi nella sua vita, come un regalo che il giovane aveva voluto concedersi dopo tanto impegno lavorativo.

Il sindaco Michela Lazzaro, collega e amica della famiglia Bortoletto, traccia questo ricordo: «Davide era un ragazzo da cui le nuove generazioni dovrebbero prendere esempio: determinato, rispettoso e autentico, un ragazzo che sin dai suoi primi anni di scuola secondaria ha dimostrato che l’impegno, l’umiltà e la passione per la sua professione hanno fatto davvero la differenza. Caro Davide, era bello sentirti parlare in maniera appassionata e con conoscenze approfondite delle piante. Vivrai per sempre nei ricordi di chi ti ha conosciuto e della tua famiglia, con la quale condividevi tutto con un amore grande».

E con un comunicato firmato dal presidente Roberto Lorin, anche Coldiretti Padova si unisce al cordoglio della famiglia per la tragica scomparsa del proprio socio Davide.

«Ricordiamo Davide come il volto brillante di un’agricoltura giovane, dinamica e proiettata verso il futuro» scrive Lorin, «era un giovane imprenditore con le idee chiare e vedute molto ampie. Nel suo lavoro era coscienzioso e preciso, metteva passione e fantasia, non gli mancavano lo spirito di iniziativa e una visione proiettata al futuro. È stato un vero esempio di passione, dedizione e lungimiranza».

La data del funerale non è ancora stata fissata.

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