«Non è stata violata la legge 40»

Caso Foresta: la commissione di esperti ha concluso ieri le indagini Ora la relazione sulla fecondazione uomo-criceto verrà inviata al Nas
ANDROLOGO. Il professor Foresta
ANDROLOGO. Il professor Foresta
 «Carlo Foresta non ha informato il comitato etico dell'azienda ospedaliera prima di fecondare un ovocita di criceto con uno spermatozoo umano; l'andrologo non ha ricevuto fondi né dal Bo né da via Giustiniani per compiere lo studio; se anche la ricerca fosse stata eseguita all'Aquila, Foresta avrebbe dovuto chiedere il parere dei comitati etici di entrambe le regioni. Il docente dell'ateneo però non ha violato la legge 40». Queste sono le conclusioni cui è giunta la commissione d'esperti chiamata a valutare se la ricerca condotta dall'andrologo Carlo Foresta - che ha fecondato un ovocita di criceto con uno spermatozoo umano - abbia infranto l'articolo 13 della norma sulla procreazione assistita, che vieta l'incrocio tra specie diverse.  Ora la relazione verrà inviata ai carabinieri del Nas, che stanno acquisendo documentazione sul caso. Tre ore di discussione all'interno dell'ufficio del direttore sanitario Giampietro Rupolo per analizzare la documentazione. Ieri mattina alle 11 si è riunita la commissione ospedaliera costituita da Paolo Benciolini (medico legale), don Renzo Pegoraro (membro del comitato etico), Giuseppe Novelli (genetista medico dell'Università Tor Vergata di Roma) e Chiara Cacciavillani (avvocato amministrativista). A presiedere i lavori lo stesso Rupolo che, conclusioni alla mano, dovrà valutare come procedere. Al direttore sanitario premeva fugare ogni dubbio in merito al rapporto tra legge 40 ed esperimento di Foresta. Rupolo infatti è responsabile sia della ricerca che dell'assistenza che viene effettuata all'interno dell'ospedale.  Anche il comitato etico, organismo indipendente, deciderà se intraprendere azioni di richiamo nei confronti del docente dell'ateneo: il suo parere in merito a questo tipo di ricerche non è obbligatorio, ma è prassi che qualsiasi studio clinico e pre-clinico effettuato a Padova passi al vaglio del pool di eticisti.  Nessun membro della commissione aziendale ha voluto commentare le conclusioni raggiunte nel corso della riunione di ieri mattina. Ora la palla passa nelle mani del Nas, cui spetta concludere gli accertamenti. (fa.p.)

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