Nuovo business con i droni a Padova c’è l’associazione

Iniziativa legata alla Confindustria per “arruolare” produttori e prototipisti A ottobre partiranno i primi corsi per poter ottenere il brevetto di pilota

Nasce a Padova la prima Associazione italiana droni (AiDroni). Presidente: Luciana De Fino imprenditrice lucana del mondo digitale. Vice: Gianni Potti, imprenditore e vicepresidente di Confindustria Padova e Claudio Canella, ad Cardtech e manager con requisiti Enac per le operazioni di volo con droni. Si tratta della prima associazione in Italia, in un settore ancora pionieristico, che chiederà a settembre di aderire a Confindustria come nuova associata.

Nel frattempo è partito il tam tam mediatico per “arruolare” produttori e prototipisti per compattare la filiera. Il drone è un aeromobile a pilotaggio remoto che solo di recente (dicembre 2013) è stato soggetto a normativa da parte dell’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, che lo ha equiparato a tutti gli effetti a un velivolo aereo. Un salto per un settore fino a ieri lasciato all’iniziativa dei singoli che pilotavano senza patentino (e con scarse sanzioni). Per questo è nata AiDroni: per seguire lo sviluppo delle competenze e la formazione dei piloti. A ottobre partiranno i primi corsi, da un livello base informativo di poche ore a iter ben più strutturati con almeno 30 ore di simulazione di volo e una parte teorica più complessa di un brevetto di pilota di aliante. Il tutto grazie all’apporto di fondazione Comunica, realtà padovana attiva nel settore digitale italiano.

Gli usi dei droni sono diversi e in continua evoluzione: dalle fotografie, alle riprese urbanistiche e agricole, monitoraggio infrastrutture e catasto in 3D. «Il mercato stava esplodendo senza garanzie di sicurezza» dice Potti, «i droni erano diventati persino dei gadget nei centri commerciali. Noi vogliamo proporre un approccio professionale alla materia. Poi porteremo il problema a Bruxelles dove non esiste una normativa per i cieli europei». Difficile conteggiare le imprese attive, molti sono amatori e progettisti fai-da-te. «Ma piloti non qualificati possono produrre guai nei cieli » avverte Eugenio Poggini, da 40 anni controllore del traffico aereo, «la scuola darà lavoro ai giovani e aprirà nuove prospettive al mercato». A Seattle si sta già sperimentando la consegna della spesa porta a porta. In molti Paesi è d’uso il recapito delle medicine ordinate online. Amazon già lo sta testando oltre Oceano. I droni possono controllare zone difficili da raggiungere in elicottero. «Oggi arriviamo sui 3500 metri di altitudine» spiega Canella, «per quattro km di distanza e 25 kg di peso di trasporto». Il margine di errore? Tre centimetri in area libera grazie al Gps che diventano oggi 3 metri in caso di interferenze con altri segnali.

Eleonora Vallin

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