Ospedale, nella trattativa entra anche l’area dell’ex Busonera

Le richieste di Giordani: 60 milioni per le bonifiche, il parco delle Mura e la proprietà dell’edificio Iov L’incontro con Flor alla Cena di Santa Lucia. Zaia irremovibile: già concesso troppo per il doppio polo
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNI IOV
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Le bonifiche da 60 milioni nell’area di via Giustiniani, la realizzazione del parco delle Mura nelle zone liberate dai padiglioni delle cliniche, ma anche la proprietà dello storico edificio dell’ospedale Busonera, una volta che lo Iov si trasferirà in nuovi spazi. È la novità entrata nelle trattative tra Comune e Regione per la realizzazione del nuovo ospedale.


Lunedì sera infatti, a margine della cena di Santa Lucia in Fiera, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Luciano Flor e il sindaco Sergio Giordani si sono trovati per qualche minuto. Il tempo di scambiarsi gli ultimi aggiornamenti sulla trattativa. Fuori dall’ufficialità dei tavoli bilaterali c’è il modo di scambiare le opinioni su un accordo da raggiungere al più presto. Entro Natale, come chiede riservatamente il rettore del Bo Rosario Rizzuto.


Il modello approvato dal tavolo tecnico regionale è quello del “doppio polo”, cioè due ospedali con pari dignità. Da una parte un centro territoriale in via Giustiniani, dove resterà il policlinico e sarà realizzata la nuova Pediatria assieme a una torre delle emergenze con il Pronto soccorso e le sale operatorio. Dall’altra il polo dell’eccellenza sanitaria e dell’innovazione voluto dall’università che troverà spazio nei terreni di San Lazzaro.


Il nodo è proprio su Padova Est perché il sindaco Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni non volevano cedere gratuitamente le area, ma sotto la minaccia degli espropri agitati da Zaia sono scesi a più miti consigli accettando in cambio una compensazione di altro tipo.


Quale? È proprio questo l’oggetto della trattativa con Flor, che vede sul tavolo appunto i costi delle bonifica, la realizzazione del Parco delle Mura ed anche l’eventuale proprietà degli edifici dello Io v e del Sant’Antonio, che verrebbero dismessi tra 15 anni quando sarà realizzato il polo Padova Est.


Flor però ha fatto presente a Giordani che Zaia è più volte sbottato, ponendo un limite chiaro: avrebbe infatti già concesso più di quanto ha dato alle precedenti amministrazioni, compresa quella “amica” di Massimo Bitonci. Il “doppio polo” infatti comporta per le casse regionali una spesa di 200 milioni di euro in più, rispetto agli 800 ipotizzati.


Giordani però ha chiesto (e probabilmente ottenuto) un’altra rassicurazione: non ci sarà un euro di
project finacing
. Zaia nei giorni scorsi ha avviato la domanda all’Inail per co-finanziare il progetto.


In consiglio regionale intanto è in discussione il bilancio e in ballo c’è l’emendamento del leghista Fabrizio Boron che dirotta 50 milioni per gli espropri. È il coltello dalla parte del manico in mano a Zaia.


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