Moschea abusiva alla Stanga, ultimatum del Comune

Ordinanza di palazzo Moroni, l’associazione islamica Al Hikmah avrà 90 giorni di tempo per ripristinare lo stato dei luoghi, altrimenti ci penserà il Comune che metterà in conto i costi ai fedeli

Marta Randon
Preghiera nella moschea di via Turazza a Padova
Preghiera nella moschea di via Turazza a Padova

Tre mesi. L’associazione Al Hikmah ha 90 giorni di tempo per “ripristinare lo stato legittimo dell’immobile”, altrimenti se ne farà carico Palazzo Moroni, mettendo in conto i lavori ai fedeli musulmani. Parliamo della moschea abusiva di via Turazza alla Stanga, da tempo al centro delle polemiche.

Il caposettore dell’edilizia privata Tommaso Piovesana ha firmato infatti un’ordinanza di demolizione. Si chiama così ma la demolizione degli abusi non è immediata, come detto l’associazione ha 3 mesi di tempo dalla notifica per sistemare i locali.

«Ben visibile già nell'ingresso principale un cartello in arabo che indica che si sta entrando in una moschea», si legge nel documento del 31 ottobre che riprende la relazione della polizia locale della scorsa estate, «Proseguendo, si accede al vano principale, ex negozio, ora un unico locale completamente aperto con pavimentazione rivestita in moquette ed arredi minimi: scaffali per il deposito delle scarpe, una libreria con opuscoli, alcuni armadi, bacheche con suffissi vari avvisi (tutti in arabo) ed alcune tuniche. A livello edilizia risultavano quindi rimosse tutte le partizioni interne indicate come magazzini, spogliatoio e wc che sono stati modificati e trasformati in stanza/aula».

Il 7 ottobre i tecnici del settore edilizia privata con i vigili sono tornati sul luogo. «Nonostante la sollecitazione, lo stato non risulta ripristinato», si legge ancora nel documento.

I locali, che un tempo ospitavano una galleria d’arte, dal 2012 è un luogo di preghiera islamico non consentito da una legge regionale, conosciuta come “anti moschee” che vieta la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di un immobile da commerciale a servizi religiosi. Tre mesi e i manufatti abusivi dovranno sparire ripristinando la destinazione d'uso legittima, altrimenti ci penserà il Comune.

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