Padova, ora il fegato nasce in provetta

Il futuro: autotrapianto e trapianto doppio, 20 anni dopo il primo intervento
«STAFFETTA». Umberto Cillo con, a destra, Davide D’Amico
«STAFFETTA». Umberto Cillo con, a destra, Davide D’Amico
 Vent'anni fa il primo trapianto di fegato a Padova. Un traguardo storico che, oggi, sembra lontano anni luce di fronte alle ulteriori conquiste della medicina: la creazione del fegato in provetta, l'autotrapianto e il trapianto di doppio fegato da viventi. Passi inimmaginabili quando Davide D'Amico, il 23 novembre 1990, è entrato in sala operatoria per sostituire il fegato a una donna di 42 anni.
 NUOVE FRONTIERE.
L'unità operativa di Chirurgia epatobiliare, diretta dal professor Umberto Cillo, da tre anni ha avviato uno studio per produrre il fegato in provetta: «Stiamo lavorando allo sviluppo di costrutti organoidi, attraverso biomatrici e cellule staminali. Per ora abbiamo prodotto, in collaborazione con ingegneri aerospaziali, costrutti di fegato, agglomerati di cellule simili a parti dell'organo. In modo approssimativo, posso dire che "seminiamo" le cellule staminali su un'ossatura di collagene». Ma la ricerca targata Padova si muove su altri fronti: «Stiamo mettendo a punto - continua Cillo - il trapianto di doppio fegato da vivente: l'impianto di piccole parti di fegato da due differenti donatori, per minimizzare il rischio post-operatorio per chi dona. Per il trattamento dei tumori epatici invece stiamo studiando l'autotrapianto».
 PRIMO TRAPIANTO.
Davide D'Amico, pioniere della chirurgia del fegato a Padova, non manca di ricordare i passi che sono stati fatti dal 23 novembre 1990. Ma ricorda anche l'attesa, «i gufi che stavano fuori dalla sala operatoria», la battaglia per ottenere l'autorizzazione all'intervento: «L'avremmo compiuto due anni prima se non ci avessero messo i bastoni fra le ruote», afferma. Poi l'emozione di vedere quel «pezzo di ghiaccio», l'organo mantenuto a 4 gradi, riprendere colore e quindi vita.
 I NUMERI.
Tra lo studio dell'organoide e il primo tentativo di trapianto ci sono quasi mille sostituzioni di fegati malati. Il traguardo del primo trapianto da vivente, tagliato nel 1997; quello tra gemelli omozigoti nel 2004. Da allora sono stati eseguiti 943 trapianti, 101 su bambini. La prima donna trapiantata a Padova ha vissuto dieci giorni: oggi la sopravvivenza a dieci anni dal trapianto è del 65%.
 EVENTI.
Il ventennio 1990-2010 sarà oggetto di un ciclo di convegni ed eventi: questa mattina al Policlinico per parlare delle aspettative di vita dei trapiantati, poi ancora domani e dopodomani: l'aula Morgagni ospiterà il 20º congresso internazionale di Epatologia, in cui Angelo Gatta discuterà sul contributo della Clinica Medica 5 in termini di ricerca nell'ambito del panorama epatologico internazionale. Stasera invece si raccontano i trapiantati: musica e spettacolo a partire dalle 20,30 al teatro Verdi.

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