Padova, striscioni anarchici contro la polizia: indaga la Digos

Affisso nella notte e scoperto dagli agenti delle Volanti: messaggio d’odio contro le forze dell’ordine e il nome di Awad Mohamed Attia. Indaga la Digos. Giordani: «Massima solidarietà»

Lo striscione
Lo striscione

Tre striscioni anarchici contro le forze dell’ordine.

Nel pomeriggio di oggi, 11 luglio, la Digos ha individuato un terzo striscione a firma anarchica, affisso in via Tommaseo, nei pressi del passaggio pedonale adiacente al Parco della Musica.

La scritta riportata recita: “Da Milano a Torino Procure infami”, accompagnata dal simbolo della “A” cerchiata, riconducibile all’area anarchica.

Il rinvenimento segue di poche ore la scoperta di altri due striscioni simili: uno nei Giardini dell’Arena, con contenuti ostili alla Polizia, e l’altro nell’area verde di via Ormaneto, rivolto contro il regime detentivo del 41bis.

Secondo gli investigatori, si tratta di iniziative coordinate riconducibili a un’unica matrice anarchica, mirate a lanciare messaggi ostili verso le Istituzioni, in particolare contro le Forze dell’Ordine, l’Amministrazione Penitenziaria, il 41bis e le Procure della Repubblica.

Sono attualmente in corso indagini approfondite da parte della Digos per identificare i responsabili e accertare eventuali collegamenti tra i tre episodi.

Il Questore Marco Odorisio ha immediatamente disposto l'intensificazione delle misure di vigilanza alle sedi della Polizia di Stato e delle altre Forze dell'Ordine e invitato inoltre alle misure di autotutela per tutti gli operatori di polizia.

Il sindaco Sergio Giordani: «Esprimo la massima solidarietà alla Polizia di Stato e a tutte le forze dell’ordine. Le deliranti scritte rinvenute stamane sono gravi, inquietanti e da non sottovalutare. Tutta la città è vicina e solidale a chi ogni giorno si impegna e rischia per garantire la sicurezza della comunità».

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: «Esprimo un sincero ringraziamento agli agenti della Digos e a tutto il personale della Questura di Padova per il tempestivo intervento di questa notte, che ha consentito di sequestrare uno striscione dai contenuti inaccettabili. La mia piena solidarietà va alle Forze dell’Ordine, ancora una volta oggetto di vili minacce. Gli ignoti autori del messaggio se lo mettano in testa: lo Stato e chi lo rappresenta non si lasciano intimidire».

«Sono certo di esprimere alla nostra Polizia di Stato tutta la solidarietà che i veneti condividono, di fronte a minacce insensate, ma non per questo meno pericolose o meno odiose, come quelle contenute nello striscione scoperto oggi a Padova» afferma in una nota il presidente del Veneto, Luca Zaia.

Per Zaia «le parole sono molto pericolose per le conseguenze incontrollabili che possono avere; nessun cittadino per bene penserebbe mai di aggredire verbalmente e con toni intimidatori le nostre Forze dell'ordine. Spero che le indagini portino rapidamente a conoscere gli autori di una simile scritta e gli scopi con cui la hanno tracciata, mettendoli di fronte alle loro responsabilità. Siamo come sempre vicini alle donne e agli uomini delle Forze dell'Ordine, e se qualcuno spera di seminare odio nei loro confronti quanto successo è soltanto l'occasione per formulare ancora una volta il nostro apprezzamento per il lavoro che svolgono, vero presidio di libertà dei cittadini e di legalità», conclude.

Il sindacato

Luca Capalbo, segretario generale provinciale: «La comparsa, presso i Giardini dell’Arena di Padova, di uno striscione dal contenuto apertamente minaccioso nei confronti della Polizia di Stato rappresenta un atto gravissimo e inaccettabile. Ancora una volta, in modo codardo e vigliacco, si tenta di colpire l’onorabilità e la funzione istituzionale di chi ogni giorno serve lo Stato e la collettività con sacrificio, impegno e spirito di servizio.

Tali episodi, purtroppo non isolati, si inseriscono in un clima di crescente ostilità fomentato da una retorica violenta e ideologica che, specie in alcuni ambienti antagonisti, continua a legittimare l’attacco indiscriminato alle Forze dell’Ordine, arrivando perfino a minacciarne direttamente l’incolumità fisica.

La FSP Polizia di Stato di Padova condanna con forza e senza alcuna ambiguità ogni forma di istigazione all’odio e alla violenza nei confronti dei poliziotti. Ogni tentativo di delegittimazione del nostro lavoro, ogni messaggio minatorio affisso sui muri della città, ogni slogan delirante che inneggia alla distruzione delle istituzioni democratiche rappresenta un pericolo non solo per i singoli operatori di polizia, ma per l’intero tessuto civile e sociale.

Dietro ogni divisa ci sono donne e uomini, padri e madri, figli e sorelle, cittadini come tutti gli altri, che però hanno scelto di mettersi al servizio dello Stato, spesso in silenzio e senza clamore, affrontando turni massacranti, situazioni rischiose, aggressioni, insulti e un carico emotivo sempre più pesante. Non possiamo più tollerare che si faccia finta di nulla o che simili gesti vengano archiviati come folclore politico. Qui si sta superando ogni limite.

Chiediamo con forza che tutte le istituzioni locali e le forze politiche – al di là di ogni appartenenza – a esprimere una ferma condanna pubblica, senza ambiguità e senza ammiccamenti, di fronte a ogni forma di odio contro chi garantisce la sicurezza e la convivenza civile.

La sicurezza è un bene comune. E non può essere garantita se chi la tutela viene costantemente esposto a minacce, insulti e aggressioni verbali e fisiche, in assenza di un chiaro e concreto sostegno istituzionale. La FSP Polizia Padova sarà sempre al fianco dei colleghi e non farà mai un passo indietro nella difesa della loro dignità, professionalità e sicurezza».

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