Padova, tentano di rapirle il cane in centro: «Tre ragazzi mi hanno circondata»

Una donna di Padova racconta la paura vissuta in piazzetta Sartori: tre giovani hanno cercato di portarle via il cagnolino Pepe. «Da quella sera non esco più da sola»

Daniela Gregnanin
Il piccolo Pepe
Il piccolo Pepe

«Hanno tentato di rapire Pepe, sono sconvolta, ho così tanta paura che la sera non esco più».

A raccontare la sua disavventura e lo spavento per quanto accaduto è una distinta signora originaria di Milano, da anni residente a Padova, padrona da dieci mesi di un Jack Russel Terrier a pelo ruvido.

Mercoledì sera si trovava in piazzetta Sartori con il suo cagnolino, improvvisamente è stata accerchiata da tre ragazzi magrebini, quelli che adesso vengono chiamati “maranza”, che l’hanno insultata ordinandole di consegnare la bestiola. «Avevo portato fuori come sempre Pepe, erano circa le 21.30, passeggiavo. All’improvviso da dietro sono spuntati dei ragazzi, forse maggiorenni, non so, che mi hanno intimato: “Ehi bambina dacci il cane”. Hanno insistito, sputandomi addosso. Nonostante la paura, in una frazione di secondo ho realizzato che dovevo prendere in braccio il cucciolo e scappare».

La donna con il cuore in gola, nonostante lo spavento, ha raccolto il cane e si è data alla fuga, correndo in direzione Ponte Conciapelli. «Come spesso accade in circostanze simili, non c’era anima viva e quindi sono andata verso l’altra piazza dove di solito passeggiano più persone che, come me, portano fuori il cane e comunque, in zona Ponte Molino c’è continuamente movimento. Ho ipotizzato che lì in caso di inseguimento, avrei potuto chiedere aiuto».

Dopo essersi assicurata che i brutti ceffi si fossero allontanati, la signora ha chiamato alcuni familiari che sono andati a prenderla. «Mi sono chiusa in casa, ero così agitata che ci ho messo delle ore a rasserenarmi e quella notte non ho dormito» racconta. Il giorno successivo, appena il sole ha fatto capolino, è uscita nuovamente con l’amico a quattro zampe: «Da quando ci abito questa è sempre stata una zona di spaccio: si passano sostanze stupefacenti, ci sono tanti clienti, soprattutto ragazzini. E infatti, vicino al supermercato, c’era la volante del gruppo cinofili della Polizia di Stato. Mi sono avvicinata agli agenti e ho raccontato l’accaduto. Ovviamente mi hanno detto di sporgere denuncia e che si stanno impegnando a pattugliare al meglio l’area, ammettendo però di essere sotto organico e quindi non sempre capillari».

La signora dalla sera del tentato rapimento del cane ha cambiato abitudini: «Non esco più da sola e se non c’è nessuno che mi può accompagnare, a casa metto dei tappetini assorbenti a terra. Non esiste che qualcuno possa sequestrare Pepe, purtroppo ho sentito anch’io storie nelle quale l’animale domestico viene sottratto per ottenere un riscatto o prelevato per essere svenduto al mercato nero dei combattimenti per alcune razze, oppure rivenduto ad allevamenti clandestini».

«Sono originaria di Milano, una città oggi complessa, dove tra bande di maranza e delinquenti urbani, è quasi impossibile condurre una vita tranquilla.

Pensavo che Padova fosse immune da queste vicende. Non era notte fonda quando sono uscita e se penso che alle 21.30 ci siano in giro questi personaggi, mi viene male: siamo davvero caduti in basso – racconta sconsolata la signora che aggiunge – l’episodio è accaduto in un ambito pieno di telecamere, speriamo che qualcuno possa avere registrato l’evento. Invito tutti i proprietari di cani, soprattutto cuccioli, a non uscire di casa con leggerezza. Guardatevi le spalle, restate in zone sicure, illuminate e con passaggio di gente».—

 

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