Palazzo Sacerdoti Lanza sarà riaperto da Peruzzo: «Esposizioni immersive»

La Fondazione che gestisce Sant’Agnese si amplia con altri 2.500 metri quadri. Investimento da circa 10 milioni di euro, il nuovo museo pronto tra due anni

Daniela Gregnanin
Il cortile interno
Il cortile interno

Sarà pronta a tarda primavera del 2027 la nuova ala della Fondazione Alberto Peruzzo in via Dante. Per esporre nuove opere di arte contemporanea e moderna su oltre 2.500 metri quadri, è stato acquisito Palazzo Rusconi Sacerdoti Lanza, l’edificio che interessa oggi i civici dal 57 al 61 della strada che collega Ponte Molino a piazza dei Signori.

L’importante edificio realizzato tra il 1811 e il 1838 nella città del Santo su progetto in stile jappelliano (ma su un impianto di origini medioevali), si compone di quattro piani e diventerà la naturale prosecuzione della «nuova Sant’Agnese», l’ex chiesetta sconsacrata nel 1949, oggi sede della fondazione che ha aperto i battenti nel 2023.

Polo di livello nazionale

Continua dunque il lavoro dell’imprenditore-mecenate Alberto Peruzzo per creare nella città del Santo un polo di arte moderna e contemporanea, fruibile gratuitamente, capace di diventare un punto di riferimento a livello nazionale e non solo.

L’importo dei lavori, comprensivi di acquisizione e restauro, è di circa dieci milioni di euro e il risultato finale permetterà alla fondazione di regalare al pubblico padovano un nuovo percorso artistico in una strada che oggi ospita studi artisti, movimenti di avanguardia e negozi specializzati.

Un percorso immersivo

«Mi chiedono sempre “chi te lo fa fare?” e io rispondo: l’amore per l’arte, il collezionismo e la voglia di condividere con la collettività la mia passione», racconta Alberto Peruzzo presidente dell’omonima fondazione. Quando sarà terminato il restauro dell’edificio, il visitatore si troverà davanti a un nuovo percorso, che lo immergerà nelle collezioni e nelle mostre offerte dalla fondazione.

L’ingresso rimarrà quello attuale dalla chiesetta, poi il visitatore tramite un cavedio, passerà all’interno della dimora storica per intraprendere un viaggio immersivo nell’arte disposta su due piani: il nuovo museo avrà a disposizione primo piano e piano terra, mentre l’uscita sarà tramite il neonato «bookshop Dante 61», inaugurato da poche settimane.

I visitatori potranno inoltre apprezzare all’interno della costruzione saloni e stanze adornate da cicli di affreschi, tra i più importanti “Le nozze di Bacco” e il “Trionfo di Bacco” realizzati da Giovanni De Min tra il 1821 e il 1824. Frutto dello spirito borghese dell’epoca, l’edificio venne costruito creando al suo interno un grande salone centrale e una serie di stanze collegate.

Educare al bello

«Dal mio punto di vista l’arte deve aggregare è una disciplina capace di coinvolgere. Proprio per questo motivo ho profondamente sostenuto la mostra «Stadium» di Cattelan che ha permesso al pubblico di giocare con il calcio balilla da sette metri – prosegue Peruzzo – Bisogna educare al bello la società, soprattutto i più giovani, offrire anche a chi non ha le risorse, la possibilità di avvicinarsi a questo ambito. La gratuità è la formula migliore e auspico che il mio esempio, possa essere seguito da altri imprenditori».

Un regalo allà

Un regalo alla collettività non indifferente quello di Peruzzo, che andrà a condividere sempre di più le sue collezioni, con l’obiettivo di stimolare non solo il cittadino fruitore, ma anche altri imprenditori nostrani ad emularlo: «Ho 60 anni e questa scelta è la migliore, decido solo io e non c’è nessun secondo fine. Sono state le mie risorse, il mio tempo e la grande passione per l’arte ad avermi portato fin qui. La fondazione cammina sulle sue gambe e sono certo che di strada ne farà tanta. Il riscontro è più che positivo e il fermento artistico è in crescita, grazie a tutti gli eventi collaterali e alle splendide mostre che hanno portato migliaia di persone a recarsi nella nuova Sant’Agnese».

A breve sarà inoltre possibile per chi entrerà, visitare anche il campanile e il terrazzo: «Daremo inizio a una serie di manifestazioni e il balcone esterno sicuramente sarà un altro fiore all’occhiello a disposizione di questa sede», sottolinea Marco Trevisan direttore della fondazione, che ospiterà fino al 5 ottobre “Damnatio Figurae”.

«Maggio e giugno sono stati incredibili – aggiunge Trevisan – Il festival di arte performative, il calcetto di Cattelan e gli eventi collaterali hanno attirato oltre mille persone. La chiusura di via Dante lo scorso 24 maggio durante “Viadante art district” e l’inaugurazione del bookshop ci hanno fatto superare i 4mila visitatori».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova