Palestra popolare, boxe per tutti

PALESTRO. Hanno occupato sapendo di fare una cosa illegale, ma altrettanto convinti che sia legittimo. I ragazzi del rione Palestro, che ieri hanno reso realtà la palestra popolare “China Town”, in via Tirana, dietro la farmacia comunale, spiegano così le loro ragioni: «Questo stabile è chiuso dal 1991, quando ha chiuso il magazzino di elettronica. La proprietà è dell’Inps, così come case e negozi, anche questi abbandonati. Qui circa il 40% è serrato e non ci sono progetti di rinascita, tranne il nostro, non pensiamo di aver sbagliato».
Prima di decidersi, domenica scorsa, a forzare le serrature e prendere possesso del civico 28 hanno provato sul mercato libero: «Abbiamo chiesto alle istituzioni e alle realtà sportive del quartiere», riferiscono Martin e Andrea, due degli organizzatori, «e ci hanno chiesto cifre astronomiche, solo per speculare. Purtroppo è da tempo che le istituzioni hanno abbandonato il rione Palestro, fatto da famiglie giovani, spesso in difficoltà e con un’importante componente meticcia. Qui la discriminazione, di qualsiasi genere, non troverà mai casa».
Dentro hanno portato la boxe, stanno negoziando con insegnanti di danza, salsa e qualsiasi sport possa restituire socialità al rione. Ci hanno lavorato in cinquanta, molti residenti che con i ragazzi “alternativi” e vicini ai centri sociali non c’entrano proprio niente. Il progetto piace e risponde ad un bisogno: dare lo sport a tutti, a cominciare dai ragazzi, anche di fronte ad una crisi economica perdurante. E le bollette? «Al momento non ne abbiamo. Useremo lo spazio di giorno, se ci sarà bisogno di luce porteremo generatori. Proponiamo un contributo, proporzionale alle disponibilità delle persone: i ragazzini entrano gratis, chi lavora paga in base a quello che può, sapendo che i suoi soldi saranno reinvestiti, per nuovi sacchi da boxe, guantoni, qualche attrezzo».
Una palestra popolare e autogestita, dunque, seconda realtà in città. La prima è datato 2014, la “Galeano”, in via Gradenigo 8, nel cuore del Portello, nella storica sede dell’Associazione Razzismo stop. Oggi vanta 150 tesserati, si pratica boxe, muay thai, danza e yoga; c’è anche una sala attrezzata ed è affiliata Uisp.
Elvira Scigliano
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