Pan legge il suo diktat poi scappa tra i fischi “Bavaglio” a Bonetto

Negato l’intervento all’ex assessore, applaudito dai fan Campagnolo torna in giunta, De Rossi presiederà l’assise
Di Silvia Bergamin
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CITTADELLA. “Democrazia, no dittatura”, “No alla lobby del Comune”. Consiglio comunale torrido, ieri sera. Un centinaio di persone ha manifestato contro la cacciata dalla giunta di Gilberto Bonetto. Dure contestazioni al sindaco Giuseppe Pan: «Vergognati, va a casa», gli hanno urlato a più riprese. Il “licenziamento” del recordman di preferenze, leader di Santa Maria, è stata giustificato con «posizioni in contrasto con la giunta, fuga di notizie, scelta degli scrutatori di seggio, sostegno a un altro candidato alle regionali»: i 4 motivi scritti nella lettera recapitata venerdì all’ex assessore leghista, che ha sostenuto Luca Zaia invitando a dare la preferenza a Luciano Sandonà e - qui sta il problema - non a Pan, beffato dai meccanismi della legge elettorale. Ieri sera, in un crescendo di tensione, Paola Grosselle ha chiesto 2 volte a Maurizio Balsamo, che guidava i lavori, di sospendere il consiglio per far intervenire Bonetto. Un no dopo l’altro. Nel frattempo, Pio Luigino Campagnolo si è dimesso per entrare in giunta; Filippo De Rossi è il nuovo presidente del consiglio. Alla fine, nuovamente negata la parola a Bonetto; la capogruppo Pd Serenella Vallotto voleva intervenire, ma Pan se ne è andato tra le urla, scortato dai carabinieri: «Usurpatori dei nostri voti». Nel parcheggio di villa Rina, Bonetto è scoppiato in lacrime e ha fatto leggere al figlio il suo intervento: «Togliendo Bonetto dalla giunta, si crea un’autostrada a Pierobon, vicesindaco senza essere eletto. Non porto rancore né voglia di vendetta, se Pan ci dovesse ripensare sono disponibile a lavorare, per il bene di tutti».

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