Ponchio cambia vita dalle multe alle galline

SACCOLONGO. Smessa la paletta dopo 34 anni di onorato servizio nella polizia municipale del Comune di Montegrotto Terme, gli ultimi 10 dal 2005 al 2015 con i gradi di comandante, Roberto Ponchio cambia vita e realizza il sogno che aveva fin da bambino: quello di vivere in campagna all’aria aperta e di fare l’agricoltore. Nel suo podere di via Montecchia 22, a Saccolongo, ha avviato una piccola azienda agricola con annesso allevamento di conigli, galline di razza “padovana” e piccioni. Appena lasciato il comando dei vigili di Montegrotto Terme è partito col produrre farine di mais di varietà locali: bianco perla e marano giallo e di grano tenero.
ALLEVATORE DI SUCCESSO
Oggi, come allevatore di galline padovane dal ciuffo, Roberto Ponchio è conosciuto dai titolari e dagli chef di alcuni famosi ristoranti stellati e agriturismi di qualità del nord Italia. «Fornisco loro la gallina padovana, la richiesta è in continua crescita, gli affari vanno bene ma soprattutto è un mestiere che mi diverte e mi rilassa», afferma l’ex comandante dei vigili sampietrini. «Ho dovuto fare degli investimenti non da poco. Ad esempio ho dovuto costruire un piccolo macello per i volatili attrezzato di tutto punto e in regola con le norme igienico-sanitarie. Oltre alla gallina padovana allevo anche piccioni. Ho iniziato su consiglio di Fabio Legnaro, titolare dell’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia, che da secoli ha come specialità il torresano. Per quanto riguarda la gallina collaboro con l’Istituto Agrario San Benedetto da Norcia di Brusegana. Nei tortellini del famoso pastificio Remelli di Valleggio sul Mincio ci sono prodotti della mia azienda agricola e questo mi riempie di orgoglio”.
LA SECONDA GIOVINEZZA
La seconda vita, quella che desiderava fin da giovane, sembra aver regalato a Roberto Ponchio, che ha 63 anni, una seconda giovinezza. «Non voglio disprezzare il lavoro del vigile urbano che mi ha dato da mangiare per 34 anni, però passare le giornate in mezzo al verde, tra i campi di mais e di grano e l’allevamento a terra dei conigli e delle galline, è un’altra vita. Vorrei tanto che si innamorasse di questo mestiere anche mio figlio Giovanni che, di recente, ha lasciato il lavoro come sommelier di un famoso ristorante di piazza San Marco a Venezia per darmi una mano. Ha 31 anni e sembra che questa attività gli piaccia. Per ora si occupa in particolare dell’espletamento delle pratiche burocratiche. Spera in un aiuto dalla Regione Veneto come giovane imprenditore agricolo». —
Gianni Biasetto
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