Prenotazioni bloccate dopo oltre un secolo, a Padova chiude l’hotel Corso

PADOVA. Ultime notti per l’hotel Corso. Basta consultare il sito di Booking.com oppure quello di Hotels.com per verificare che l’albergo di corso del Popolo 2/A è prenotabile soltanto fino ai primi giorni di novembre, mentre nelle settimane successive le prenotazioni non sono più disponibili. «Abbiamo ricevuto lo sfratto dalla proprietà dei muri» sottolinea una rappresentante della gestione. «Abbiamo cercato un accordo ma le nostre condizioni per continuare la gestione non sono state accettate. Tutto qua».
le origini
L’hotel Corso è stato aperto nel 1906, quando in città era sindaco Francesco Giusti Del Giardino. Nel corso degli anni una parte del palazzo liberty è stata adibita anche a sala cinematografica con 800 posti e anche a teatro. Il cinema-teatro è stato chiuso nel 1997, quando il palazzo è diventato albergo a tre stelle, con uno spazio occupato da un bar.
la gestione
L’albergo ha 52 camere. Negli ultimi nove anni è stato gestito sempre dalla stessa famiglia. Proprietaria del palazzo è una società che, sino a pochi anni fa, aveva la sede in via XX Settembre. Chiude l’albergo, ma rischiano di chiudere anche il bar cinese e la sala, che si trova al piano-terra, dove si fanno gli incontri politici dell’associazione Coalizione Civica, che fa riferimento al vicesindaco, Arturo Lorenzoni. In Comune non è arrivato al riguardo ancora nessuna comunicazione. Si prepara solo un cambio di gestione e la chiusura è temporanea? È un’ipotesi; l’altra è che l’attuale proprietà sia interessata a realizzare appartamenti di lusso con vista sulla Cappella degli Scrovegni.
in municipio
«Al mio settore non è ancora arrivata alcuna comunicazione di chiusura» osserva l’assessore al Commercio, Antonio Bressa, «Di solito l’avviso di chiusura arriva nell’ultimo giorno di apertura dell’albergo. Neanch’io conosco i termini precisi della vicenda. Posso soltanto dire che mi dispiace anche perché non vorrei ci fossero problemi per il posto di lavoro dei nove collaboratori dell’attuale gestione».
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