Prosciolta dalle accuse Ilaria Capua

Si avvia all’epilogo la vicenda giudiziaria di Ilaria Capua: ieri il giudice di Verona ha prosciolto la virologa-deputata dalle imputazioni di associazione a delinquere, epidemia e tentata epidemia - decretando il non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste» - derubricando l’ipotesi di avvenuta concussione in tentata, con conseguente prescrizione del reato.
Raggiunta al telefono ad Orlando - dove dirige il Centro “One Health” dell’Università della Florida - la studiosa non nasconde il sollievo ma evita dichiarazioni, rinviando al commento dei suoi legali, gli avvocati veronesi Tiburzio e Armando De Zuani; «Francamente, questi capi d’accusa non stavano né il cielo né in terra», afferma quest’ultimo «perciò confidavamo nel pieno proscioglimento, che accogliamo senza sorpresa ma con soddisfazione». E ora? «Dal filone originario del tribunale di Roma restano pendenti due processi: a Pavia, dove i reati contestati sono prescritti, e a Padova, dove attendiamo la sentenza dopo la richiesta di archiviazione da parte della pubblica accusa. Previsioni? Mai dire mai, ne abbiamo viste di tutti i colori, però siamo fiduciosi. La dottoressa Capua ha sempre agito nel rigoroso rispetto della legge e i riscontri processuali l’hanno ampiamente evidenziato».
Tra i primi a ricevere la notizia dalla diretta interessata, l’amica e “fan” Elena Donazzan: «Provo gioia e sollievo», fa sapere l’assessore regionale a istruzione e formazione «ma l’esultanza del momento non lenisce il rimpianto per non essere riusciti a trattenere nel nostro Paese questo talento della ricerca, che con il suo lavoro ha consentito di scoprire e di mettere a punto il vaccino contro l’influenza aviaria e che tanto avrebbe potuto dare ancora al progresso della medicina».
Ilaria Capua è balzata alla celebrità scientifica dieci anni fa, in piena influenza aviaria, quando si oppose all'Organizzazione Mondiale della Sanità in difesa del pubblico accesso ai dati genetici sui virus dell'influenza ai quali aveva fornito un apporto decisivo. Impegnata con la sua équipe nei laboratori dello Zooprofilattico delle Tre Venezie, a Padova, è entrata in rotta di collisione con i vertici dell’istituto dopo lo stop al progetto della Torre della Ricerca, con successivo anno sabbatico ed elezione in Parlamento nella lista di Mario Monti.
Nel 2014 il fulmine a ciel sereno: la ricercatrice finisce fra i 41 imputati di un’inchiesta della Procura di Roma su illeciti e omissioni legate alle emergenze vaccini per la “malattia della lingua blu” e l'influenza aviaria. Accuse respinte con sdegno dalla virologa e culminate nella decisione di accettare l’offerta proveniente dagli Stati Uniti: «Non mi preoccupano i processi», il suo congedo «mi spiace invece che ci si ricordi della scienza e delle persone di scienza solo dopo che sono state bistrattate».
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