Quel palazzo inaugurato nel 1937

Il Comune vendette il terreno all’Istituto per 775 mila lire
PD 29 marzo 2006 G.M. Piazza Insurrezione (MILANESI) Piazza Insurrezione (MILANESI)
PD 29 marzo 2006 G.M. Piazza Insurrezione (MILANESI) Piazza Insurrezione (MILANESI)

Era il 24 ottobre del 1937 quando fu inaugurato il palazzo costruito per l’allora Infps (Istituto nazionale fascista previdenza sociale, poi la f cadde) nella nuova piazza Spalato costruita dove c’era il quartiere Santa Lucia. Per molti un clamoroso scempio urbanistico che rase al suolo un complesso di viuzze e palazzi medievali posto a nord del sistema delle piazze centrali.

Il 1937. Quando Mussolini continuava a fare stragi in Etiopia anche a guerra finita; nei cinema usciva “Biancaneve e i sette nani” della Disney; Tolkien pubblicava “Lo hobbit” che precedette di dieci anni la famosa trilogia; nascevano Renzo Piano e Renzo Arbore. Quando con sei lire si comperavano un litro di benzina o quattro chilogrammi di pane e un operaio guadagnava 250 lire al mese.

Era il 1933 quando Francesco Lorenzo Lonigo, podestà del Comune di Padova, offrì all’Infps il terreno a ovest di piazza Spalato, per completarla con un’architettura in stile, fascista ovviamente: 775 mila lire il prezzo. Affare fatto.

E partirono i lavori su progetto dell’ingegner Gino Peressutti, archistar dell’epoca, che nel frattempo stava progettando anche lo stabilimento cinematografico di Cinecittà a Roma che inaugurò nel 1935.

Cresceva a vista d’occhio, quel rigoroso palazzone con le facciate rivestite in travertino decorate con sculture di Paolo Boldrin. Fino a che fu terminato e inaugurato, appunto nel 1937.

Da allora ad oggi l’Inps di piazza prima Spalato poi Insurrezione è stato un punto di riferimento per la città: e chissà per quanto tempo, anche dopo il trasferimento degli sportelli, la gente sbaglierà, e continuerà ad arrivare lì per trovare l’Inps, invece che in via Delù. «Sarà necessario fare una massiccia campagna di comunicazione», commenta Dario Buonomo direttore provinciale Inps; «e stiamo chiedendo incontri con il Comune per cercare di pianificare i trasporti pubblici nel senso di potenziare la direttrice verso via Delù». Da 400 a 600 utenti al giorno che dall’Inps vanno e vengono più 250 dipendenti non è certo poca cosa.

(a.pi.)

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