Ricercato sorpreso in hotel a Padova, aveva fatto entrare clandestini lungo la rotta balcanica
Un 21enne condannato dal Tribunale di Trieste a 3 anni e 5 mesi di reclusione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è stato trovato in una camera d’albergo in zona industriale a Padova assieme a una donna. E’ stato portato in carcere

Le pattuglie della Sezione Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura hanno eseguito un provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di un cittadino cinese di 21 anni, condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che si era sottratto agli arresti domiciliari risultando latitante.
L’intervento è scattato intorno alle 8 quando, su disposizione della sala operativa, un equipaggio delle Volanti è stato inviato in un hotel situato in zona industriale, a seguito di una segnalazione pervenuta tramite il sistema “Alloggiati Web”. La segnalazione indicava la presenza di uno straniero destinatario di un rintraccio Schengen, emesso dalle Autorità croate il 7 ottobre 2025, con richiesta di allontanamento dal territorio dell’Unione Europea per posizione irregolare.
Giunti nella struttura ricettiva, i poliziotti hanno accertato che il soggetto ricercato aveva effettuato il check-in il giorno precedente. Con l’ausilio del personale della reception, gli agenti hanno raggiunto la stanza indicata, dove hanno trovato un uomo di nazionalità cinese in compagnia di una donna, anch’essa cinese. L’uomo ha esibito un passaporto, mentre la donna è risultata priva di documenti.
Entrambi sono stati accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito e sottoposti a rilievi foto-dattiloscopici. La donna è stata identificata come una cittadina cinese di 34 anni, regolarmente presente sul territorio nazionale in quanto titolare di un visto valido per l’area Schengen.
Diversa la posizione del 21enne, per il quale sono emerse gravi incongruenze sull’identità dichiarata. Dagli accertamenti nelle banche dati della Polizia di Stato è risultato che l’uomo aveva fornito false generalità e che i dati anagrafici non corrispondevano a quelli riportati sul documento esibito. È emerso inoltre che era entrato regolarmente in Italia il 20 maggio 2024, controllato all’aeroporto di Milano Malpensa con un passaporto cinese. Per questi motivi è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per falsa attestazione a pubblico ufficiale sull’identità e sostituzione di persona.
Ulteriori approfondimenti hanno consentito di accertare che sul 21enne pendevano diversi provvedimenti giudiziari. In particolare, era destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso nel mese di agosto dalla Procura della Repubblica di Trieste – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo scontare una condanna a 3 anni e 5 mesi di reclusione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il provvedimento disponeva anche la revoca degli arresti domiciliari, applicati nel dicembre dell’anno precedente. Nel mese di aprile, infatti, durante un tentativo di notifica presso il suo domicilio in provincia di Prato, l’uomo era risultato evaso, rendendosi irreperibile.
La condanna trae origine da un episodio avvenuto in provincia di Trieste, quando la Polizia di Stato aveva arrestato il 21enne e un suo connazionale dopo averli sorpresi a bordo di un’auto con targa italiana mentre trasportavano cinque cittadini cinesi entrati irregolarmente in Italia lungo la rotta balcanica.
Al termine degli adempimenti di rito, il giovane è stato associato alla casa di reclusione Due Palazzi di Padova, dove dovrà scontare la pena di 3 anni e 5 mesi di reclusione.
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