Ricorso per il seggio veneto e resa dei conti in Comune

Pan: «La mia battaglia per andare a Venezia continua, lo devo ai miei elettori» E caccia dalla giunta Bonetto, “reo confesso” di aver appoggiato Sandonà e non lui
Di Silvia Bergamin
BELLUCO.GIRO IN BARCA RIVE CITTADELLA
BELLUCO.GIRO IN BARCA RIVE CITTADELLA

CITTADELLA. Il sindaco Giuseppe Pan fuori dal consiglio regionale, l’assessore Gilberto Bonetto fuori dalla giunta: nervi tesi nella maggioranza che governa Cittadella, domani sera si annuncia un consiglio comunale caldo. Pan ha un diavolo per capello e farà ricorso: «È un attentato alla democrazia. Non è possibile che la legge elettorale penalizzi chi è stato votato e scelto dai cittadini e al contrario premi chi è stato escluso. Sono stato promosso dal popolo, ma bocciato dai giudici italiani. È uno scandalo che partiti che hanno avuto il 3% siano rappresentati in Consiglio tanto quanto partiti che hanno raggiunto il 18%, come la Lega a Padova». Nel mirino Marino Zorzato e Maurizio Conte.

Pan non è disposto a lasciar correre: «Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e mi hanno votato, è soprattutto per loro che non posso accettare una simile decisione: la mia battaglia continuerà, sicuro il mio ricorso». Solidale l’eurodeputato leghista Lorenzo Fontana: «L’interpretazione della Corte è difforme dalla volontà popolare, Pan è vittima di quest’ingiusta sentenza».

Poche ore prima che la Corte d’Appello bloccasse la sua partenza per Venezia, Pan aveva dato seguito a un clamoroso rimpasto di giunta: fuori Bonetto, dentro Pio Luigino Campagnolo. Il grande escluso, ora, non le manda a dire: «Sono amareggiato, mi trattano così dopo che ho votato Zaia, chiedendo di dare la preferenza a Luciano Sandonà che almeno è riuscito a entrare, l’unico dei nostri nel Cittadellese. E così venerdì mi hanno revocato le deleghe: nel 2012 sono stato il più votato, quasi 500 preferenze, ora non posso più fare neanche il consigliere comunale. Il motivo della mia esclusione è chiaro: vogliono lasciare campo libero alla candidatura a sindaco di Luca Pierobon e io vengo considerato uno che può fargli ombra».

Come è stata spiegata la cacciata? «Quattro motivi mi sono stati messi per iscritto. I primi tre sono scuse: avrei ostacolato il lavoro della giunta, ma sfido a trovare una delibera in cui ho votato contro, e poi non avrei coinvolto il sindaco nella scelta degli scrutatori e mi sarei reso protagonista di “fughe di notizie”. Tutte sciocchezze, il vero motivo è l’ultimo: non aver sostenuto Pan alle regionali». Secondo “il re di S. Maria”, appellativo attribuitogli dopo il record di preferenze, i cittadini stanno con lui: «Sono stato sommerso di telefonate, tanti mi hanno detto che non andranno più a votare, è stata tolta la rappresentanza della mia lista e Pan deve rispondere di questo. Ho sempre dimostrato fedeltà a questo gruppo, ho corso per Zaia e non vedo perché debba essere così penalizzato. Dicono che il rimpasto di giunta sarebbe nel segno dei “volti nuovi”: il “volto nuovo” è Campagnolo?» Il segretario Pd, Adamo Zambon, ironizza: «Togliere le deleghe a un assessore della giunta perché porta fuori un candidato diverso da Pan non è attentato alla democrazia?» Sempe sul fronte dell’opposizione, Alberto Raimondo si è dimesso, domani entra in consiglio comunale Giovanni Brotto.

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