Safilo riprende a correre, balzo dei profitti: più 24%

Nei nove mesi il gruppo veneto dell’occhialeria aumenta fatturato e utile netto. L’amministratore delegato Delgado: «Nel trimestre trend solido delle vendite»

PADOVA. Safilo chiude una trimestrale in accelerazione, si prepara all’espansione internazionale del marchio Smith, al rilancio di Carrera e alla ricerca di nuove licenze. Forte dell’over-performance dei marchi lusso già a portafoglio e dell’ottimo andamento di Cina e Brasile. Tra le novità, annunciate ieri con la presentazione dei dati ai nove mesi, un cambio di top manager. Vincenzo Giannelli, attuale direttore finanziario, lascerà il suo incarico a fine novembre «al termine di un ciclo di quattro anni». Al suo posto, come Cfo, è stato nominato Gerd Graehsler, ora director new Business development & Corporate strategy. Graehsler, si precisa, «passerà in maniera fluida dalla sua attuale posizione a questo nuovo ruolo, e guiderà le attività finanziarie di Safilo portando skill e attingendo alla sua ampia esperienza, frutto di una carriera internazionale».

Ieri l’azienda ha confermato nelle cifre la bontà delle politiche distributive e degli investimenti sui brand con un impatto sui margini di 2,2 milioni di oneri «relativi all’accordo sugli esodi volontari al termine dei contratti di solidarietà siglato con le parti sociali e a costi di riorganizzazione aziendale». Nei primi nove mesi crescono i ricavi (+3,1%) a quota 867,5 milioni, l’Ebitda a 83,3 milioni +2,4% (86,3 milioni senza gli oneri) e migliora l’utile netto portato a 33,9 milioni (adjusted) +24% rispetto ai 27,3 milioni del 2013. A fine settembre, l’indebitamento finanziario segna 158,9 milioni, in contrazione del 12% sullo stesso periodo 2013. Soddisfatta l’ad Luisa Delgado: «Stiamo procedendo correttamente lungo la direttrice strategica e operativa incentrata sul nostro prodotto. Nel trimestre abbiamo confermato un trend molto solido delle vendite, e accelerato sulla nuova impostazione commerciale focalizzata sulla qualità della distribuzione. Questo ci consente di bilanciare mercati e portafogli marchi, brand proprietari e in licenza e gli stessi brand in licenza». Che, come è stato provato dal caso Armani possono cambiare bandiera, o nel caso Gucci, decidere di abbandonare prima del previsto e con modalità nuove. Buone le vendite in Spagna, Germania, Nord America, ma soprattutto in Brasile e Cina che guidano la crescita. L’obiettivo ora è il Sud Est asiatico. L’azienda, impegnata nel rilancio dei marchi propri (Polaroid «in forte sviluppo», Smith «pronto l’espansione globale», Carrera «che spingeremo ulteriormente l’anno prossimo») non nega di voler cercare «future potenziali licenze». Oggi, spiega la nota, «Dior, Celine e Jimmy Choo, così come Boss e Max Mara, hanno sovra performato». L’azione ha chiuso a 11 euro tondi a +0,73%.

Eleonora Vallin

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