Sgominata la super banda dei predoni delle case dell'Alta

Arrestati dai carabinieri di San Martino di Lupari 4 “professionisti” albanesi e denunciati altri sette loro connazionali. Sono tutti giovanissimi

SAN MARTINO DI LUPARI. Una banda di predoni professionisti, attivi tra il Padovano e il Milanese, sgominata dalle forze dell'ordine. Si davano alla bella vita – tra macchinoni, frequentazione di pub all'ultimo grido e abbigliamento griffato – tra un furto in appartamento e l'altro. In quattro sono stati arrestati, si tratta di Pellumb Haxhia, 21 anni, Zef Mata, 21, Ervis Sigi, 22, e Gon Ndocaj, 22 anni, tutti albanesi, tutti pregiudicati e senza fissa dimora.

L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri di San Martino di Lupari, che contestano loro il reato di furto aggravato in concorso. I militari hanno fatto scattare la denuncia anche contro altri sette connazionali tra cui una donna, sempre giovanissimi, di età compresa tra i 20 e i 25 anni. Una banda organizzata, che nell'ultimo anno avrebbe messo a segno qualcosa come un centinaio di furti in appartamento tra l'Alta Padovana e la Lombardia, tra Monza e Milano. A capo di questa organizzazione ci sarebbe Petrit Uksani, latitante, attualmente ricercato, riconosciuto come la “mente” delle operazioni: era lui a coordinare i lavori e a dare le indicazioni su quali case depredare; da quel che è emerso, sembra facesse anche da sentinella, rimanendo nascosto mentre i suoi sodali concretizzavano i colpi che lui pianificava, in genere tra le due e le quattro di notte, mentre i malcapitati dormivano tranquillamente nei loro letti.

Il cerchio attorno ai predoni si è stretto dopo un lavoro certosino: l'indagine “Tombola” era partita circa un anno fa quando i militari del luogotenente Ambrogio Maggio – allarmati da un'escalation di furti nelle abitazioni – avevano intensificato i controlli, andando ad individuare questa rete di 11 persone. I predoni albanesi, fermati più volte, avevano deciso di cambiare zona, sempre sotto la regia del capo Petrit Uksani, e si erano riposizionati in Lombardia, operando tra Monza e Milano; qui avevano trovato nuovamente un gruppo di connazionali che forniva loro le informazioni necessarie per andare a colpire i bersagli più interessanti.

Una volta raccolti tutti gli elementi necessari a incastrarli, i carabinieri sono entrati in azione, arrestando il poker di ladri lo scorso fine settimana a Sesto San Giovanni. Si trovavano in un appartamento ed è risultato evidente che non si facessero mancare nulla: vestiti griffati, auto di grossa cilindrata, una vita di baldorie, frequentavano i pub più in voga di Milano. Dei veri e propri professionisti del crimine, in grado di intrufolarsi in ogni tipo di casa, riuscendo anche a “scalare” condomini di tre-quattro piani con l'abilità di un felino. La giovane banda aveva in casa orologi di valore, tra cui anche alcuni Rolex, telefoni, tablet, personal computer e collane dei marchi più prestigiosi; una refurtiva che nel complesso è stata quantificata in 30 mila euro; nell’abitazione c'erano anche 4.000 euro in contanti e 700 franchi svizzeri.

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