Smascherato un falso Ordine cavalleresco vendeva onorificenze e titoli senza valore

Una cerimonia in latino dal sapore antico, i paramenti con la croce blu sul fondo bianco, la spada maneggiata dal Gran Maestro che toccava le spalle dell’uomo o della donna che aveva scelto di...

Una cerimonia in latino dal sapore antico, i paramenti con la croce blu sul fondo bianco, la spada maneggiata dal Gran Maestro che toccava le spalle dell’uomo o della donna che aveva scelto di arruolarsi cavaliere di Santa Maria di Betlemme. Una bella messa in scena che secondo quando scoperto dai militari delle Nucleo Mobile della Finanza nascondeva invece una frode nella quale sono caduti decine di trevigiani.

Nel mirino Paolo Cecconato, marchese, notissimo a Treviso perchè presidente del Club Grollo, dell’Ucai, promotore di iniziative culturali e benefiche ma soprattutto «Marchese gran Cancelliere con Collare» dell’ordine. Con lui un pugliese, sessantenne, «Principe e Gran Maestro dell’ordine». L’accusa? Aver rilasciato indebite decorazioni e onorificenze in nome di un ordine cavalleresco che, di fatto, non esiste perchè sospeso dal 1951 (quando vennero autorizzati solo l’ordine di Malta e l’ordine del Santo Sepolcro) ma forse, ancor prima, dal 1484 quando papa Innocenzo VIII ne cedette tutti i beni all’ordine di Rodi. Per non parlare poi della presa di posizione della Santa Sede che con il ministero degli Esteri italiano ha inserito i cavalieri di Santa Maria di Betlemme tra gli ordini non riconosciuti ed illegittimi. Cosa avveniva?

Secondo i risultati dell’indagine effettuata dalla Finanza Cecconato e il siciliano si occupavano di trovare i nuovi adepti, incassare il pagamento per l’iscrizione e poi organizzare le cerimonie che si tenevano in alcune chiese del Veneto, e nella Marca nel tempio di Quinto di Treviso, Ormelle, Breda di Piave.

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