Studentati, l’Esu risponde al Pd: «Disinformati, lasciateci fuori dalle beghe politiche»

Il presidente dell’ente per il diritto allo studio Giuseppe Maschera replica ai consiglieri dem. E Lonardi sulla residenza all’ex Rizzato: «Un’offesa alla bellezza. È il frutto di una oscura operazione targata Giordani&Despar»

Rocco Currado

Non si ferma il dibattito sugli studentati a Padova. Dopo l’intervento di alcuni consiglieri del Partito democratico che avevano criticato l’Esu per la presunta mancanza di investimenti adeguati, replica il presidente dell’ente regionale per il diritto allo studio Giuseppe Maschera. «A questi disinformati rappresentanti delle istituzioni cittadine evidenzio alcuni fatti oggettivi e incontrovertibili», non ci sta Maschera, «gli organismi regionali che erogano i servizi per il diritto allo studio non devono garantire il servizio abitativo alla generalità degli studenti, ma solo a quelli meritevoli anche se privi di mezzi». Inoltre, prosegue, «gli auspicati accordi tra pubblico e privato in realtà sono già imposti dai bandi che erogano le risorse statali e del Pnrr destinate all’housing universitario, i quali prevedono che tra il 20% e il 30% dei posti letto realizzati con questi contributi siano assegnati all’Esu. Solo nell’anno accademico in corso a Padova sono 104 nuovi i posti letto resi disponibili grazie a tali accordi».

E snocciola i numeri relativi all’attività dell’ente: «Dall’insediamento del Cda a fine 2021 ad oggi, i posti letto disponibili agli studenti sono aumentati da 1.178 a 1.661, pari a un incremento del 41%. Altri 326 posti sono già in fase di realizzazione in quattro residenze, con un investimento complessivo di oltre 15 milioni di euro. Entro la fine del 2027 i nuovi posti letto saranno 997, per un incremento complessivo dell’85% rispetto al 2021», conclude il presidente, ribadendo la disponibilità dell’Esu a collaborare con università e Comune, ma chiedendo di «essere lasciati fuori da dialettiche politiche e partitiche».

Intanto, il consigliere leghista Ubaldo Lonardi punta il dito sul progetto dello studentato nell’area ex Rizzato, in via Venezia: «È il frutto di una oscura operazione targata Giordani&Despar per cui Despar (Aspiag) ha acquistato un’area nel Basso Isonzo destinata a edilizia residenziale sapendo che avrebbe potuto in poco tempo scambiarla con l’area ex Rizzato allo stesso costo con in aggiunta anche la variante necessaria. Un regalo a Despar che a suo tempo avevamo stimato sui 4/5 milioni di euro. Tutto questo è stato oggetto di documentate denunce in Consiglio comunale e di un successivo esposto dell’onorevole Massimo Bitonci (oggi assessore regionale, ndr) presentato nel 2022 alle Forze dell’Ordine in Parlamento per essere inviato d’ufficio alla Procura di Padova. Di tale esposto, in questi 3 anni, nessuna notizia, nessuna indagine almeno per verificare la fondatezza della denuncia politica. Ma sappiamo come funzionano queste cose a Padova».

E sul progetto architettonico, affonda il colpo: «Non si può che inorridire per l’ennesima offesa alla bellezza che arreca: una barricata di pareti prefabbricate che nasconderanno il cosiddetto “fiore di Botta” del dipartimento di Biologia».

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