Suicida dopo il licenziamento La Cisl annuncia la battaglia legale

Dopo il suicidio di Simone Sinigaglia, il lavoratore dell’Ivg Colbacchini di Cervarese S.Croce licenziato per uso improprio dei benefici della legge 104, si preannunciano battaglie legali nei confronti dell’azienda che, secondo il sindacato, avrebbe «adottato un provvedimento iniquo ed eccessivo» lasciando a casa il dipendente che beneficiava dei permessi per assistere l’anziana zia disabile. Ieri il segretario generale della Cisl di Padova e Rovigo, Samuel Scavazzin, e il segretario Femca Cisl, Sergio Polzato, hanno incontrato a Bastia i familiari di Sinigaglia per concordare le azioni da intraprendere. «Abbiamo offerto il sostegno del nostro ufficio vertenze che sta già effettuando degli approfondimenti», fa sapere Scavazzin. «Davide, il fratello di Simone che sta vivendo un momento molto difficile, si è preso qualche giorno prima di decidere di affidarci il mandato. È una vicenda complessa: va considerata con attenzione sia sotto il profilo umano che sindacale e legale. Siamo convinti che Simone non meritava di essere licenziato e, tantomeno, di dare fine ai suoi giorni».
Nei giorni scorsi per rispettare il dolore della famiglia di Simone, in particolare dei genitori che vivono a Valnogaredo, le organizzazioni sindacali si sono astenute da programmare qualsiasi forma di lotta. Subito dopo la notizia di mercoledì scorso i colleghi di lavoro della Ivg del turno pomeridiano hanno chiesto di andare a casa. La stessa cosa è successa in entrambi i turni del giorno dopo. Domani, alle 15, nella sede dell’azienda di via Roma a Fossona, i sindacalisti della Femca Cisl e della Filctem Cgil incontreranno le Rsu aziendali. «L’obiettivo dell’incontro è capire che aria che si respira in fabbrica perché quello che è successo merita una approfondita riflessione», commenta il segretario generale Femca, Sergio Polzato. «Il ricorso agli investigatori privati per controllare i lavoratori che usufruiscono i permessi della legge 104 è molto diffuso nelle fabbriche. Chi è chiamato ad assistere un parente disabile è impegnato 24 ore su 24 e spesso si sente solo. Merita un approfondimento anche quanto previsto dal legislatore». Critico sul comportamento dei vertici della Ivg Cobacchini anche Piero Ruzzante, consigliere regionale di Leu. «Questa tragica morte merita una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, a partire dalla Regione», afferma Ruzzante. «Ieri ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di seguire gli sviluppi della vicenda, anche dal punto di vista legale. Non condivido la modalità di assumere in investigatore privato per controllare i lavoratori, penso che non dovremo accettare questo tipo di rapporti di lavoro. I profitti non possono venire prima delle persone». Ruzzante chiede alla giunta un maggiore sostegno psicologico per una prevenzione dei casi di suicidio: «Nell’ambito della salute mentale per quanto attiene alle specifiche problematiche legate alla perdita del posto di lavoro o alla disoccupazione». ––
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova