Suicida per bullismo, la mamma in piazza

Decisa a lottare contro l’archiviazione dell’indagine sulla morte del 17enne, a manifestare con lei l’associazione David e Golia
Montagnana (PD), 21 settembre 2018. Intervista a Anna Paola Borghesan, mamma di David Peruffo, morto suicida per bullismo. Nella foto: il giovane David
Montagnana (PD), 21 settembre 2018. Intervista a Anna Paola Borghesan, mamma di David Peruffo, morto suicida per bullismo. Nella foto: il giovane David

MONTAGNANA

In piazza con lo striscione contro il bullismo, sempre nel ricordo di David. Ieri pomeriggio mamma Annapaola Borghesan ha voluto manifestare così il dissenso per la scelta del pubblico ministero veneziano di archiviare l’indagine per bullismo che doveva rendere giustizia a David. Ad ascoltarla, dopo la denuncia attraverso le pagine del nostro quotidiano, c’erano i microfoni dei media nazionali. A sostenerla c’era una quindicina di persone, avvisate nel giro di pochi minuti: volontari dell’associazione “David e Golia”, ma soprattutto amici di David.



Annapaola è madre di David Peruffo, diciassettenne di Montagnana morto suicida il 5 maggio 2013. Era studente al terzo anno dell’Istituto navale Venier Cini e viveva nel convitto dell’istituto da domenica sera a venerdì pomeriggio. David aveva scelto quella tragica fine per sé stesso a poche ore dalla partenza per Venezia. All’indomani della morte, numerosi amici e compagni del ragazzo avevano usato i social per raccontare di come il diciassettenne – da sempre – fosse vittima di angherie e di molestie nel convitto veneziano. Di bullismo, quindi.



Proprio da queste denunce, e dalla volontà di mamma Annapaola, è nata un’indagine condotta dalla Procura di Venezia. Carabinieri e magistrati hanno ascoltato decine di testimoni, chiamati a confermare o meno le vessazioni e le molestie subite da David nei tre anni di convitto. Gli episodi di bullismo sono stati confermati e a questi si sono aggiunte altre possibili cause che hanno spinto al suicidio. Il 23 luglio scorso, a due anni dall’avvio delle indagini, il pm Alina Rossi della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia ha tuttavia chiesto l’archiviazione del procedimento, ritenendo che quegli episodi di prevaricazione subiti da David fossero solamente goliardia, e sottolineando la difficoltà di attribuire proprio a questo fenomeno la causa della scelta di David. Il 18 settembre è stato presentato ricorso alla richiesta di archiviazione attraverso l’avvocato Francesco Missori di Roma, legale della mamma di David.



Ieri pomeriggio, dopo lo sfogo e l’appello ospitato dalle pagine del nostro quotidiano, mamma Annapaola è stata contattata da mass media nazionali. Sono arrivati in piazza, a raccogliere la testimonianza di questa mamma ferita ma determinata. Con lei c’erano una quindicina di amici, perlopiù legati all’associazione “David e Golia”, realtà nata in memoria di David proprio per sostenere le vittime del bullismo. «Non sono qui solo per David» ha spiegato Annapaola «ma per rendere giustizia a tutti quei ragazzi vittime di scherno, molestie, violenza, in particolare nelle scuole. Non possiamo tollerare questi comportamenti e non possiamo chiudere un occhio di fronte a questo mondo di prevaricazione». —

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