Tagli in Pediatria, non c'è più un euro per i clown in corsia

Carlo Moretti lancia l’allarme: il servizio "Gioco e Benessere" per i piccoli ospiti dell'ospedale rischia di chiudere. Gli stipendi sono a rischio

PADOVA. Game over. Niente più clown che con il loro naso buffo e le scarpe rotte restituiscono il sorriso ai bimbi malati, niente più pet therapy. Fine dei pomeriggi passati con i pasticceri, con la squadra di volontari che, con un sorriso ed una fiaba, è in grado di rendere più leggera la permanenza in ospedale dei piccoli pazienti ricoverati. Il servizio Gioco e Benessere del dipartimento di Pediatria è rimasto senza un soldo: “colpa” della crisi che chiude a doppia mandata i portafogli della gente, “colpa” di enti ed istituzioni che in periodo di tagli e spending review faticano a finanziare progetti definiti “non essenziali”. Carlo Moretti, pediatra di via Giustiniani e “padre” di un servizio che negli anni ha reso famoso il reparto padovano come il luogo in cui si cura con il sorriso, non cerca colpevoli, è alle prese con un problema ben più stringente: questo mese non è riuscito a pagare gli stipendi ai quattro ragazzi (due educatori e due psicologi) che fanno funzionare la macchina del volontariato.

Fine dei giochi. Carlo Moretti ha annunciato che il servizio Gioco e Benessere non è più in grado di andare avanti ieri mattina, in municipio, nel corso di un incontro per presentare un accordo tra Pediatria e Valsugana rugby. «Grazie per la collaborazione e per l'aiuto, ma non posso non nascondere che questa crisi sta colpendo molto da vicino anche noi», ha spiegato il pediatra, «nel corso dell'ultima riunione del servizio Gioco e Benessere ho dovuto annunciare alle quattro persone che coordinano le attività che questo mese non avrebbero ricevuto lo stipendio perché non ci sono più soldi. Il dispiacere che provo è grandissimo». Da novembre la Pediatria rischia il “game over”: se mancano educatori e psicologi si inceppa la macchina della solidarietà. I volontari infatti, visto il delicato luogo in cui svolgono l'attività, devono essere avere dei supervisori “addestrati”.

Non solo clown. Lo staff di Moretti ha ricevuto riconoscimenti internazionali per le attività di gioco e intrattenimento svolte in corsia. Dalla pet therapy ai massaggi, fino ai progetti di alto valore scientifico come la preparazione dei bambini con il gioco alle procedure più invasive; dai laboratori di pasticceria a quelli di giornalismo. Se dovrà dire addio ai coordinatori, sarà la fine delle attività. Lo slogan del Servizio Gioco e Benessere, divenuto Onlus nel 2008, ma nato nel 1995 è rimasto invariato negli anni: “Curare con il sorriso”. La speranza. Moretti ed il suo staff sperano che a breve giunga un'iniezione di euro da parte della Regione, cui è stato richiesto un finanziamento che potrebbe ridar fiato al Servizio Gioco e Benessere. Nel frattempo la Pediatria ha in serbo una raffica di iniziative per tentare di raccogliere fondi per scongiurare la fine delle attività che tanto apprezzano i piccoli pazienti ed i loro genitori.

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