Terrore a Barcellona: «L’inferno fuori dalla porta di casa»
Alessandro Bagherini, ex del Petrarca Rugby, abita sopra il punto dove il furgone ha falciato la folla sulla Rambla

PADOVA. «Ero rientrato dal lavoro, sarei uscito di lì a poco per andare a fare la spesa, invece ho sentito un violento boato e poi è stato l’inferno»: da Padova a Barcellona per lavorare, come cuoco. Alessandro Bagherini, ex del Petrarca Rugby, vive nella capitale della Catalogna. Il suo appartamento si trova proprio nel punto in cui il furgone ieri pomeriggio ha falciato le persone che passeggiavano lungo la Rambla in un caldo pomeriggio fino a quel momento tranquillo.

«Ho appena fatto in tempo ad affacciarmi alla finestra e vedere il furgone allontanarsi a tutta velocità» racconta ancora Alessandro, «poi ho sentito le persone invadere l’androne del palazzo e salire le scale. Tutti scappavano e cercavano un posto sicuro, lontano dalla strada. Abbiamo fatto entrare tutti. Io e gli altri condomini abbiamo offerto dell’acqua e cercato di tranquillizzare tutti. Non ci sono feriti qui per fortuna». L’inferno della Rambla Alessandro l’ha visto con i suoi occhi: «Prima che la polizia ci ordinasse di chiuderci in casa» dice, «sono uscito in strada per vedere cosa effettivamente fosse accaduto. L’inferno in terra: è questo che mi sono trovato davanti». A ogni passo il cuoco padovano incontrava sangue, dolore e disperazione. «C’erano persone immobili, forse morti, non so. Tanti feriti che si lamentavano, gente che correva avanti e indietro, la polizia tutt’intorno. Ho pensato che potevo essere fra quei corpi inermi sull’asfalto, è stato terribile». Alessandro conosce molti padovani a Barcellona e nessuno di loro risulterebbe ferito: «Abbiamo una chat comune» conferma l’ex rugbista, «e subito ci siamo tranquillizzati uno con l’altro».
Ha rassicurato la famiglia e gli amici in Italia anche Rachele Cervaro, di Piove di Sacco, che da anni si è trasferita con il marito a Barcellona: «Stiamo bene» ha scritto in facebook. «Abito vicino all’ospedale» ha quindi raccontato, «e ho sentito una raffica di ambulanze partire con le sirene spiegate. C’è il divieto di uscire per ora». Chiusa nell’ostello dove alloggia per le vacanze anche una coppia di sposi dipure di Piove: «Eravamo appena passati sulla Rambla, si sentono elicotteri e sirene, è un incubo».
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