Tragedia a Conselve: auto sbanda e si capovolge, donna muore sul colpo

CONSELVE. La macchina ha perso aderenza in curva, accentuando di colpo la traiettoria e carambolando impazzita fuori strada: s'è schiantata contro il ponticello d'ingresso al civico 63 di via Padova, capovolta dall'urto tremendo. In pochi secondi, poco prima delle 22 di ieri, della Chevrolet Aveo finita ruote all'aria a duecento metri dalla distilleria Bonollo è rimasto solo un ammasso di lamiere: una trappola mortale per la donna che era al volante. Niente da fare per Federica Magagna, quarantunenne di Tribano, dove abitava in via Navarini. L'allarme è stato immediato, i soccorsi sono volati sul posto in tempo reale. Ma non è servito a nulla: l'automobilista era morta sul colpo. I vigili del fuoco di Piove di Sacco, pur lavorando febbrilmente per estrarla dai rottami dell'abitacolo, non hanno potuto fare altro che recuperare un cadavere. E agli operatori del 118 non è rimasto che constatare il decesso della donna. La sua identità è stata accertata dopo un paio d’ore dai carabinieri di Montegrotto, risaliti subito dopo la tragedia solo al nome della proprietaria di quella Aveo rosso bordeaux protagonista solitaria dell'incidente mortale lungo la sp 92 Conselvana.
Dai primi rilievi, intanto, i carabinieri hanno scoperto che l'auto ha sbandato per circa 200 metri in direzione di Cartura, ma non ha lasciato sull'asfalto alcun segno di frenata: la carambola mortale, quindi, potrebbe essere stata provocata da una distrazione e dal tentativo di evitare uno dei platani lungo la strada sterzando bruscamente. Tanto bruscamente che l’auto s’è capottata. Altre ipotesi, compreso il malore, sembrerebbero meno probabile e trovano meno riscontri dopo i rilievi. La ricostruzione non sarà comunque semplice, anche perché non ci sarebbero testimoni: a dare l'allarme sono stati i residenti che hanno sentito lo schianto, contemporaneamente agli automobilisti di passaggio. La squadra dei soccorsi, dopo il recupero della salma, si è armata di pile e ha iniziato a cercare sul posto la borsa della donna, per vedere se aveva con sè qualche documento e alla fine la vittima è stata identificata.
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