Un parto su cinque avviene in acqua
La nuova vasca dell'ospedale di Monselice sta riscuotendo successo Le madri la preferiscono perché assicura un travaglio meno doloroso

LA VASCA. Per i parti in acqua
MONSELICE.
A Monselice una donna su cinque sceglie il travaglio in acqua. E' il curioso dato che spicca a pochi mesi dall'inaugurazione delle nuove sale parto all'ospedale di Monselice. Praticamente una gestante su cinque ha scelto il travaglio in acqua, possibilità resa possibile dall'installazione di una speciale vasca attrezzata. «Come noto - spiegano dall'Usl 17 - questa tecnica consente di attenuare in modo naturale il dolore e il disagio delle contrazioni, senza controindicazioni e quindi in modo completamente sicuro sia per la madre sia per il bambino nel suo grembo. Naturalmente, oltre all'adozione di specifiche dotazioni, l'offerta del travaglio in acqua ha comportato anche un percorso di aggiornamento professionale per il personale medico e infermieristico di Ostetricia, diventando così anche un'importante occasione di valorizzazione delle risorse umane». La nuova opportunità è uno dei principali accorgimenti con cui l'Usl 17 vuole venire incontro alle esigenze e alle preoccupazioni delle giovani madri. Non è però l'unica iniziativa degna di nota: rientra in questo ambito, ad esempio, anche la possibilità di usufruire gratuitamente del parto indolore, gestito dallo staff anestesiologico diretto dal dottor Lamberto Padovan. «Si tratta di un'opportunità che pochi ospedali, anche dei grandi centri, offrono - assicurano dall'Azienda ospedaliera - e che garantisce non solo un parto meno disagevole, ma è importante anche al fine di tranquillizzare la donna e quindi di incentivare il parto naturale rispetto al cesareo, che rappresenta pur sempre un intervento chirurgico con possibili complicazioni». L'obiettivo dell'Usl 17 è preciso: ridurre la percentuale di parti cesarei, che per quanto comuni rappresentano pur sempre un intervento chirurgico e come tale sono soggetti a complicazioni che troppe volte la gestante sottovaluta. «Diventa quindi un impegno prioritario mettere a proprio agio la donna - concludono i responsabili dell'Usl 17 -, spiegarle le diverse procedure, aiutarla ad affrontare il parto nel modo più sicuro e confortevole». (n.c.)
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