Vere solo la prima e l’ultima banconota Il Rolex lo paga con un mucchio di carta
cittadella. Ha comprato un orologio Rolex con una mazzzetta di banconote false. Non tutte a dire la verità, la prima e l’ultima erano vere. Ora Marko Kriz, 45 anni, irreperibile si è aperto il processo che ieri è stato rinviato al prossimo 24 marzo. Ecco com’erano andati i fatti il lontano 13 luglio 2013. Vittima del raggiro è M. B., 28 anni, allevatore, residente a Tezze sul Brenta nel Bassanese. Il giovane aveva inserito un annuncio di vendita nel sito Subito.it per piazzare il suo Rolex da più di 3 mila euro. Pochi giorni dopo è stato contattato sul suo cellulare per l’acquisto.
incontro in centro
Con il compratore si era accordato di incontrarsi in centro a Cittadella; al telefono avevano già pattuito la somma per l’orologio, 2.800 euro. Kriz era arrivato dentro le mura con una Bmw grigia; con lui c’erano quattro bambini. «A un appuntamento simile mi hanno picchiato. Per questo motivo ho portato con me i miei figli», aveva detto alla vittima. Il ladro, proprio per il presunto timore di essere riempito di botte, aveva espresso al vicentino il desiderio di contare lui stesso le banconote. Il delinquente, davanti all’allora 28enne, ha iniziato quindi a sfogliare il denaro, coprendo la parte centrale delle banconote, tutte da 50 euro. Al termine del conteggio il prezioso orologio è stato ceduto. Il padre di famiglia ha ceduto i soldi, contenuti in una busta che ha appoggiato sul sedile dell’automobile dell’ignaro venditore.
molta confusione
«Accompagnami alla mia macchina», l’ennesima richiesta del raggiratore, «ho paura». Scortato, è salito in auto e si è allontanato verso Treviso. È riuscito a far parecchia confusione, mettendo in difficoltà il venditore dell’orologio. Quando il giovane è tornato in auto, ha scoperto che le 54 banconote – ad esclusione della prima e dell’ultima del malloppo – erano false. Quindi di quell’orologio prezioso, per il quale aveva concordato il pagamento di 2.800 euro aveva incassato 100 euro e un pacchetto di carta straccia. Seguirono delle indagini da parte dei carabinieri (coordinate dall’allora pubblico ministero Vartan Giacomelli e si riuscì a risalire a Kriz nativo di Torino. Per la prossima udienza sono stati citati i testi e il processo entrerà nel vivo davanti al giudice Daniele Marchiori. La parte lesa è tutelata dall’avvocato Mauro Zebele di Padova, mentre l’imputato è assistito dall’avvocato Francesca Guolo. Non si sa che fine abbia fatto il Rolex, se Kriz se lo sia tenuto o se l’abbia a sua volta rivenduto, incassando però dei soldi veri. Forse verrà a dirlo in aula. —
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