Vivere vicino alla discarica Indagine sulla salute

Parte lo studio epidemiologico in accordo tra Consorzio Padova Sud e Usl 17 Sotto esame sanitario la popolazione di Ospedaletto Euganeo ed Este
Di Nicola Cesaro

ESTE. «Il presente progetto nasce dal desiderio di dare una risposta, da parte delle amministrazioni comunali di Ospedaletto Euganeo ed Este, alle preoccupazioni espresse dalla popolazione sui possibili effetti sulla salute dell’emissione di inquinanti dalla discarica e dall’impianto di compostaggio». Basta questa premessa a spiegare il “cuore” dell’indagine epidemiologica annunciata da tempo e formalizzata nei giorni scorsi da Consorzio Padova Sud e Usl 17. Il primo ente finanzierà lo studio – il costo è di 70 mila euro – mentre il secondo ne curerà l’attuazione. I due enti hanno siglato il protocollo d’intesa per l’indagine, che dovrà essere conclusa entro due anni.

L’originalità Rispetto agli studi precedenti sullo stato di salute dei cittadini della Bassa padovana, questa indagine si pone come obiettivo quello di collegare eventuali patologie alla presenza della discarica e dell’impianto di compostaggio Sesa, ma anche di una strada ad intenso traffico come la regionale 10 e di aziende di notevole impatto come i cementifici di Este e Monselice, il mangimificio Veronesi e una cinquantina di allevamenti avicoli e suini. Spiega il protocollo: «Lo studio attuale si propone di integrare ed approfondire i precedenti, utilizzando la piattaforma Sei (Servizio epidemiologico integrato) a cui si sta lavorando in accordo con l’Università, per valutare se vivere in prossimità della discarica e dell’impianto di compostaggio costituisca o meno un rischio per la salute della popolazione, tenendo conto anche delle altre fonti di pressione ambientale del territorio, ed eventualmente quantificare tale rischio».

Il metodo. Le fasi di lavoro sono due. Nella prima verranno analizzati sei indicatori di salute: la mortalità negli anni 2000-2013 (con particolare riguardo alla mortalità per tumori maligni, malattie del sistema cardiocircolatorio, dell’apparatore respiratorio e alla mortalità perinatale e neonatale), il consumo di farmaci, l’elenco degli assistiti e non dell’Usl 17 con relative esenzioni ticket, l’elenco dei medici di base attivi, i ricoveri ospedalieri complessivi, l’elenco degli assistiti e le relative diagnosi delle unità operative Anatomia ed Istologia patologica. Tutti i dati dei Comuni di Ospedaletto ed Este saranno confrontati con analoghi indicatori negli altri Comuni dell’Usl 17 e della provincia di Padova. In un secondo step si andrà a valutare se i soggetti residenti in prossimità della discarica Sesa hanno avuto un rischio maggiore di salute rispetto al r4sto del territorio dell’Usl 17. Si legge ancora nel protocollo: «Saranno considerati “casi” tutti coloro che abitano in una particolare area attorno alla discarica. La misura di esposizione principale sarà calcolata in base alla distanza della residenza dalla discarica e dall’impianto di compostaggio. L’indirizzo di residenza, ricavato dalle banche dati dell’Usl 17, sarà validato dagli uffici comunali». L’équipe che lavorerà al progetto sta valutando il raggio entro cui scegliere il campione (uno o due chilometri) e promette di inserire anche valutazioni in merito alle aree residenziali che insistono sul mangimificio Veronesi e sui cementifici. Concluso questo progetto e presentati i risultati, è probabile che Consorzio e Usl propongano uno studio simile per l’area che gravita attorno alla discarica tattica regionale di Sant’Urbano. Il responsabile scientifico dell’indagine epidemiologica è il dottor Virio Gemignani, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 17 .

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