L’autonomia è legge: approvata alla Camera con 172 sì. Zaia: «Giornata storica»

L'Aula di Montecitorio ha licenziato il provvedimento con 172 sì 99 voti contrari e 1 astenuto

L'approvazione dell'autonomia differenziata
L'approvazione dell'autonomia differenziata

Giunge dopo una lunga maratona notturna alla Camera il secondo e definitivo sì al disegno di legge sull'Autonomia. L'Aula di Montecitorio ha infatti licenziato il provvedimento con 172 sì 99 voti contrari e 1 astenuto. E' legge.

Il via libera e' arrivato al termine di una seduta fiume notturna deliberata dall'Assemblea nella tarda serata di ieri (tra le contestazioni delle opposizioni). Il disegno di legge con le 'Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione' e' stato licenziato nel testo identico a quello votato dal Senato in prima lettura.

Prima l’approvazione del premierato, caro a Fratelli d’Italia, ora il sì all’autonomia, cavallo di battaglia della Lega. Nella notte il patto del centrodestra è diventato realtà

Intanto i dem sono pronti a dare battaglia: «Il Pd, insieme alle altre opposizioni, ai movimenti e alla società civile, è pronto a raccogliere da subito le firme per un referendum contro lo Spacca Italia». Lo spiega capogruppo dem in Senato Francesco Boccia dopo l'ok definitivo all'autonomia differenziata. Boccia nell'Aula del Senato, rivolto alla maggioranza, aveva preannunciato: «Non ci lasciate altro scampo per una raccolta firme per un referendum che sicuramente boccerà lo 'spacca Italia».

La legge sull’autonomia

Nel Ddl viene, tra l'altro, stabilito che l'attribuzione di funzioni riferibili ai diritti civili e sociali, che devono essere garantiti equamente su tutto il territorio nazionale, e' consentita subordinatamente alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep).

Il negoziato per l'attribuzione di nuove funzioni viene proposto dalla Regione interessata al presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari regionali (prima dell'avvio del confronto Stato-Regione il Governo informera' le Camere e la Conferenza Stato-Regioni).

Il presidente del Consiglio può peraltro limitare l'oggetto del negoziato ad alcune materie.

Il Governo viene quindi delegato a determinare, entro 24 mesi dall'entrata in vigore della legge, i livelli essenziali delle prestazioni, mentre il trasferimento delle funzioni attinenti a materie riferibili ai Lep puo' essere deliberato soltanto successivamente alla definizione di tali livelli e ai relativi costi e fabbisogni standard (e comunque dopo lo stanziamento delle necessarie risorse finanziarie).

Con una modifica approvata nel corso dell'esame da parte del Senato è stato specificato che tali risorse devono assicurare gli stessi livelli essenziali delle prestazioni sull'intero territorio nazionale, comprese le Regioni che non hanno sottoscritto le intese, mentre dovrà essere garantita l'invarianza della proporzionalità delle risorse da destinare a ciascuna delle altre Regioni, insieme alla perequazione per i territori con minore capacita' fiscale per abitante.

L’autonomia differenziata spiegata facile: ecco cosa cambia
Il ministro Roberto Calderoli con Matteo Salvini e a destra il testo del ddl approvato

Le intese Regione-Stato non potranno peraltro superare i dieci anni e potranno essere riviste su iniziativa delle due parti, anche sulla base di atti di indirizzo adottati dalle Camere.

Nel corso della notte sono stati approvati quattro ordini del giorno depositati da Forza Italia (gli unici interventi sul testo che hanno ottenuto il parere favorevole dall'Esecutivo), attraverso i quali viene, tra l'altro, sollecitata la sospensione dei negoziati con le Regioni fino alla definizione dei Lep con la legge delega prevista dal Ddl.

Zaia: E’ una giornata storica

“È una giornata storica. All’alba di oggi si è scritta una bella pagina di democrazia. Un grande segno di rispetto democratico nei confronti del popolo. Il pensiero va ai 2 milioni e 273 mila veneti che, a prescindere dall’appartenenza politica, sono andati a votare per l’autonomia il 22 ottobre 2017. Un esercito composto e compatto, che giorno dopo giorno ci ha dato forza per portare avanti la riforma.

Zaia sull'autonomia: "Un bel risultato, frutto di un lungo viaggio"

Ringrazio il Ministro Calderoli, che ha lavorato davvero molto, la premier Giorgia Meloni che ha mantenuto la parola, il vicepremier Matteo Salvini per aver sostenuto politicamente il progetto fin dai primordi, in tempi non facili, con la maggioranza. Un ringraziamento a chi ha lavorato nelle aule parlamentari, nelle sedi istituzionali, fra la nostra gente per far capire la portata di questo passo storico. Tutti coloro insomma che hanno votato e sostenuto questo percorso, affrontato con estrema coerenza e rispetto della Costituzione, nel solco dei dettami dei padri costituenti e della volontà della cittadinanza.

La Lega esulta, il Pd insorge: tutte le reazioni al via libera all’autonomia
In senso orario Alberto Stefani, Elly Schlein, Massimo Bitonci, Giuseppe Conte, Flavio Tosi e Debora Serracchiani

Ora si pone una pietra miliare: è stata scritta una pagina importante della storia del nostro Paese e della nostra comunità. All’insegna di un percorso di modernità, responsabilità ed efficienza. L’Italia, con gradualità e rispetto, andrà verso un modello gestionale già assunto in maniera vincente da molti grandi paesi europei e a livello internazionale. L’ obiettivo sarà la lotta alle diseguaglianze e la maggior vicinanza delle istituzioni ai cittadini.

Con l’approvazione dell’autonomia, e la sua successiva pubblicazione, inizia un percorso che vedrà ognuno di noi impegnato alla stesura delle singole intese. Mettendo a frutto la reale efficacia dell’autonomia differenziata, con gli accordi tra lo Stato e le Regioni che vorranno chiedere, con responsabilità, l’autonomia”.

Le reazioni politiche. Schlein: «Provvedimento che crea disuguaglianze»

Immediata la reazione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Oggi si è fatta la storia di questo Paese, è l’alba di un giorno storico». Per Massimo Bitonci «è un sogno che diventa realtà»

Esulta Roberto Calderoli, Ministro per gli affari regionali e le autonomie della Repubblica Italiana: «A dirlo mi tremano le gambe per l’emozione… c’è il via libera definitivo ella Camera all’Autonomia differenziata!

L’approvazione di oggi è il coronamento di anni e anni di battaglie politiche della Lega, all’interno delle istituzioni e nelle piazze insieme ai militanti, con un voto che scrive una pagina di storia per tutto il Paese.

Un percorso che mi rende particolarmente orgoglioso, quando penso al mio caro nonno Guido e al suo progetto del Movimento Autonomista Bergamasco. Nel mio cuore scorre un sangue autonomista fin da prima che io nascessi, è bello pensare di aver coronato anche il suo sogno.

Da questo momento in avanti c’è un iter tracciato e ben definito, che permetterà alle Regioni di valorizzare le proprie eccellenze e garantire servizi sempre migliori ai cittadini, nel segno della responsabilità e della trasparenza».

Giornata storica anche per Gianangelo Bof:  «Dopo una seduta fiume durata tutta la notte, abbiamo approvato l'autonomia. Si scrive una pagina di storia.

Grazie a chi ci ha creduto e c’è sempre stato, grazie Lega. Grazie al ministro Calderoli, che ha portato avanti la nostra storica battaglia. La sinistra ha provato in tutte le maniere a bloccare la riforma che i veneti aspettano da molti anni. Veneti, ricordatevelo».

Le opposizioni che, unite, cantano l'inno di Mameli e sventolano in Aula alla Camera il tricolore durante il voto finale sull'Autonomia, «mentre dai banchi della Lega spuntano le bandiere della Serenissima».

Lo sottolinea la nota Pd in cui si riportano le parole di Elly Schlein su «un provvedimento che divide e crea diseguaglianze, che viene approvato di notte nella vergogna». «Con questo voto sancite che esistono cittadine e cittadini di serie e A e serie B» ha rilevato ancora la segreteria Pd nella dichiarazione di voto finale.

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