Dall’influenza alla leucemia felina: come proteggere la salute dei gatti

La medicina preventiva ha fatto passi da gigante sul fronte delle malattie infettive con approcci personalizzati

Simonetta Zanetti
Come prevenire la leucemia felina
Come prevenire la leucemia felina

La medicina veterinaria ha fatto passi da gigante e oggi la prevenzione delle malattie infettive nel gatto è una componente fondamentale per garantirne una vita lunga e sana. La vaccinazione, in particolare, è uno strumento cruciale in questa battaglia.

Le linee guida vaccinali, elaborate da organismi internazionali come la World Small Animal Veterinary Association (Wsava) e l’American Association of Feline Practitioners (Aafp), sono in continua evoluzione per adattarsi alle nuove conoscenze scientifiche e alle diverse esigenze dei felini. L’obiettivo non è più una vaccinazione universale, ma un approccio personalizzato e ragionato.

Vaccini “core” e “non-core”

Le attuali linee guida dividono i vaccini in due categorie principali: i vaccini “core” (essenziali) e i vaccini “non-core” (raccomandati in base allo stile di vita). Questa distinzione è la chiave per un protocollo vaccinale efficace e sicuro.

I vaccini “core” sono raccomandati per tutti i gatti, a prescindere dalla loro provenienza o dal loro stile di vita. Le malattie prevenute da questi vaccini sono diffuse, spesso gravi e potenzialmente letali. I vaccini proteggono da herpesvirus felino (Fhv-1) e calicivirus felino (Fcv) responsabili della rinotracheite virale felina, comunemente nota come “influenza felina”. I sintomi includono starnuti, scolo nasale e oculare, e ulcere orali. C’è poi la panleucopenia felina (Fpv), malattia virale altamente contagiosa che colpisce intestino e midollo osseo. È spesso fatale, specialmente nei cuccioli. Quindi la rabbia, malattia zoonotica (trasmissibile all’uomo) incurabile e letale. La vaccinazione è obbligatoria in molte aree e, anche dove non lo è, viene fortemente raccomandata per i gatti che vivono all’aperto o viaggiano.

I vaccini “non-core” sono consigliati solo per i gatti a rischio di esposizione a determinate malattie. La decisione di somministrare questi vaccini deve essere presa dal veterinario in base a una valutazione attenta del rischio individuale.

Questi includono la leucemia felina (Felv): la vaccinazione è fortemente raccomandata per tutti i gatti che hanno accesso all’esterno, poiché il virus si trasmette attraverso morsi e contatto prolungato con gatti infetti. Prima della vaccinazione è in ogni caso consigliato un test per verificare che la malattia non sia stata contratta in precedenza. C’è quindi la chlamydophila felis, batterio che causa congiuntivite e per cui la vaccinazione è consigliata in contesti dove la malattia è endemica.

Il protocollo vaccinale

Inizia in giovane età, quando i gattini perdono la protezione data dagli anticorpi materni. Per i cuccioli prevede una serie di somministrazioni. La prima vaccinazione contro le malattie “core” (panleucopenia, herpesvirus e calicivirus) viene solitamente somministrata a 6-8 settimane di età, seguita da richiami ogni 3-4 settimane fino a 16 settimane. Questo protocollo a richiami è necessario per superare l’interferenza degli anticorpi materni.

La vaccinazione per la leucemia felina (Felv) viene somministrata a partire da 8 settimane di età, con un richiamo dopo 3-4 settimane. Dopo il protocollo iniziale da cucciolo, i gatti adulti ricevono richiami periodici. Sebbene i vaccini “core” offrano una protezione duratura, le linee guida attuali raccomandano un richiamo per i vaccini ogni 3 anni o più, a seconda del vaccino specifico e del rischio individuale. I vaccini “non-core”, come Felv, richiedono richiami annuali.

Un piano vaccinale non si basa solo sul calendario, ma su una valutazione completa. Il veterinario valuterà età e stato di salute, stile di vita, ambiente e rischio epidemiologico.

La vaccinazione del gatto è un atto medico che richiede un approccio personalizzato. Non è più necessaria una vaccinazione “a tappeto”. Le linee guida promuovono un dialogo tra proprietario e veterinario per elaborare un piano che non solo protegga il gatto dalle malattie più pericolose, ma che sia anche sicuro e personalizzato in base alle sue specifiche esigenze. —

 

IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI PADOVA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova