L’università conferma l’impegno: due alloggi per le famiglie di Gaza
La rettrice ha siglato l’accordo con il prefetto: «Noi ci siamo». Due nuclei familiari in fuga dalla guerra a Gaza troveranno ospitalità in alloggi universitari

Due appartamenti per le famiglie dei bambini bisognosi di cure e affetto, scappati dalla striscia Gaza, ricoverati nell’ospedale di Padova. L’Università conferma la disponibilità: «C’è l’accordo con il prefetto. Noi ci siamo» conferma la rettrice Daniela Mapelli.
Da anni l’ateneo è al fianco degli studenti e delle studentesse palestinesi, ora fa di più. Non guarda solo al diritto allo studio, ma anche al diritto all’accoglienza, alle cure. La libertà, quando è sotto assedio, può trovare casa in un’aula universitaria.
Lo sforzo è ulteriore: offrire una dimora vera, seppur temporanea, a chi fugge dalle bombe, da una situazione diventata inconcepibile e insostenibile.
Gli alloggi al Portello
Gli alloggi saranno a disposizione da metà luglio fino alla fine di settembre, prima dell’inizio del nuovo anno accademico. Si trovano nel condominio della “Nave”, al Portello, di proprietà dell’ateneo e gestito dalla Fondazione Gini. «La posizione è strategica, vicina all’ospedale, perfetta per i parenti dei piccoli pazienti» spiega la Rettrice. Ora gli appartamenti sono occupati da studenti che nei prossimi giorni li libereranno.
«Appena ce ne sarà bisogno ospiteremo due nuclei familiari scappati da una zona martoriata» continua Mapelli. L’Università è quindi al fianco del mattino di Padova che, con le sue redattrici, i suoi redattori e voi lettori, è impegnato nella costruzione di un’operazione di solidarietà importante. L’obiettivo è mettersi a disposizione per far dialogare istituzioni, forze civili, persone, spingendo tutti alla mobilitazione.
Due nuovi arrivi stanotte
Grazie al lavoro instancabile dell’associazione “Padova abbraccia i bambini Odv” la città del Santo ha già abbracciato due famiglie fuggite dall’inferno, due arriveranno questa notte dopo un lungo viaggio. Si tratta di un bimbo di 7 anni con una lesione ad un occhio e vari traumi ad una gamba accompagnato della mamma e della sorellina di 5 anni. Giungerà a Padova anche un ragazzino di 11 con ustioni e traumi al volto. Con lui la zia e il cugino di 15. La disponibilità dell’ateneo è quindi preziosa.
I due piccoli si aggiungono ad Ahmed, 6 anni, che è stato ricoverato nel reparto di Chirurgia plastica guidato dal professor Franco Bassetto per ustioni di terzo grado sul 40% del corpo. Ora sta proseguendo le cure in un appartamento all’Arcella dell’associazione “Padova abbraccia i bambini Odv”.
Il 14 maggio è invece stato accolto Abdullah, 10 anni, malato di leucemia, preso in carico dal reparto di Oncoematologia pediatrica diretto dalla professoressa Alessandra Biffi.
Quindici universitari palestinesi
L’ateneo patavino non solo accoglie, ma restituisce. I principi di inclusione, libertà sono vivi fin dalla fondazione, nel 1222: non era imposta nessuna testimonianza di fede religiosa e l’Università già accoglieva studenti da tutta Europa.
L’articolo 1 dello Statuto è all’insegna della libertà e dei diritti umani: «Siamo contro ogni guerra e siamo per la pace – ribadisce con forza la rettrice, riprendendo il discorso del 25 aprile scorso – Siamo protesi verso l’altro con tutti i mezzi che abbiamo». Oggi gli studenti stranieri sono 8.500, più di un decimo del totale. Quindici provengono dalla Palestina. L’ateneo patavino li sostiene da tempo. Dall’anno scorso mette a disposizione borse di studio per studentesse che vivono oltre il muro. La replica quest’anno sotto il cappello della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
«Da anni offriamo borse di studio e iscrizione gratuita per studenti provenienti dai Paesi a rischio – spiega Mapelli – L’ultimo programma è con il Myanmar».
ll rapporto tra l’università patavina e la Palestina rappresenta un esempio concreto di come l’educazione possa abbattere muri e costruire ponti. I piccoli bisognosi di cure hanno trovato in Padova una città che abbraccia, conforta, lenisce. Hanno scoperto una stampa che aggrega, medici preparati, imprenditori e cittadini generosi. La strada è quella giusta.
Come aiutare
Il Mattino di Padova e il gruppo Nord Est Multimedia sostengono il progetto di accoglienza dell’associazione “Padova abbraccia i bambini”. Il progetto si chiama “Una casa per i bimbi di Gaza” e prevede, come obiettivo primario, di dare un tetto e un supporto alle famiglie dei bambini rimasti gravemente feriti a seguito dei bombardamenti di Gaza e della Striscia, e che grazie a un corridoio umanitario e sanitario gestito dalla Protezione civile italiana, d’intesa con le Prefetture e i Comuni, vengono (anche) a Padova a curarsi.
L’obiettivo della campagna di solidarietà è dare un tetto e un supporto alle famiglie dei bambini in cura a Padova.
E’ stato aperto un conto corrente ad hoc per favorire le donazioni all’associazione, questo è il codice Iban: IT09S0103012190000004226104.
Per informazioni o segnalazioni di disponibilità scrivete a questa mail: cronaca@mattinopadova.it
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