Padova, meno male che c’è Mattia
Bortolussi realizza il rigore per il pareggio contro il Sudirol dopo una partita che ha ricordato la saga di Batman

Ci sono partite che diventano importanti non per il coraggio che ci hai messo ma per la paura che hai superato. Partite da cui puoi uscirne moralmente distrutto, ma dalle quali resisti, reagisci e non cadi.
Hai presente Batman? C’è un momento in cui il nemico Bane lo attira nel suo territorio, lo logora, lo umilia moralmente e lo rinchiude in una prigione sotterranea. Ma è proprio lì, al buio, che Batman capisce che per risalire non basta la forza: serve la paura. Quella stessa paura che va dominata, a cui va detto “no, io non ci sto”. E così Batman risale. Non per trionfare, ma per tornare a combattere. E prepararsi a un nuovo capitolo della sua storia, forte di una nuova consapevolezza: nessuno ti può buttare giù se non glielo permetti.
RESISTENZA MENTALE
Ecco, questo è il Padova di oggi, dopo il terzo pareggio consecutivo, stavolta allo stadio Euganeo contro il Sudtirol, un avversario che pensavamo battibile. E invece questo Sudtirol che veniva da due sconfitte, si è dimostrato mentalmente solido. Il suo allenatore Castori, il più anziano della categoria, ha saputo imbavagliare il Padova, non concedere quasi nulla, trovare il gol del vantaggio e sognare il colpaccio. Ma il Padova ha reagito agli episodi, dimostrando soprattutto una lucidità e una resistenza mentale indispensabili in questa categoria in cui tutto può cambiare in un attimo.
Per questa terza partita in una settimana Andreoletti sceglie di tenere fermi tre giocatori fondamentali per il suo gioco: Crisetig, Perrotta e Bortolussi. Ma la sorpresa nell’undici iniziale è Sorrentino, in porta al posto di Fortin che ha fatto pausa per «stanchezza mentale».
Bella la cornice di pubblico dell’Euganeo, più di settemila spettatori, e con quella sciarpata iniziale cantando “Ma quando torno a Padova” che sta diventando sempre più contagiosa. La prima mezzora passa via senza particolari emozioni, il Padova si fa vivo dalle parti di Adamonis con un tiro a giro di Faedo e niente più. Poi, proprio nel momento in cui la partita sembrava andare verso un riflessivo intervallo, è arrivato il gol di testa degli altoatesini (43’) con Merkaj capace di sorprendere una difesa distratta. È la terza partita casalinga consecutiva in cui il Padova prende gol proprio nel finale di primo tempo.
PRESSIONE FINALE
La ripresa è un’altra partita. Andreoletti fa entrare in successione bomber Bortolussi, Di Maggio, Ghiglione e il recuperato Seghetti, per un Padova più offensivo, con più fiato e più rabbia. Qualcosa in più si vede, come una bella azione di Seghetti e (69’) che scende e crossa per Capelli il cui tiro viene respinto dalla difesa sulla linea. La pressione biancoscudata continua sterile, ma arriva il rigore all’83’. Su calcio d’angolo Sgarbi colpisce la palla verso la porta ma va a impattare con il braccio largo di Davi. L’arbitro non vede ma il Var sì: il rigore c’è. E dal dischetto Bortolussi non sbaglia: è pareggio. Come Batman, il Padova non trionfa ma sa che può combattere sempre, chiunque ci sia e qualunque cosa accada. —
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